L’analisi tecnica del DS Livio Scuotto sugli spareggi: “Playoff? I valori espressi dalla classifica si azzerano tutti”
Al via domenica 1° Maggio i play-off di serie C, un primo turno che vedrà 18 club affrontarsi per continuare a sperare nell’impresa, sì perché di impresa si tratterebbe poiché mai nessuna squadra ad oggi ha mai raggiunto il traguardo promozione partendo appunto dal primo turno.
Tra le formazioni più blasonate ai nastri di partenza spiccano senz’altro Pescara e Foggia come pure Ancona e Piacenza, tutte società che vantano un passato importante nelle categorie superiori.
Per il secondo turno ad attendere la gara secca ci sono già Avellino, Entella e Triestina mentre a partire dai quarti Feralpisalo’, Palermo e Cesena a cui spetterà l’andata ed il ritorno.
Dall’alto dei quarti ad osservare resteranno tre compagini che per i rispettivi raggruppamenti si sono classificate al secondo posto e parliamo di Reggiana, Padova e Catanzaro.
Per la rubrica playoff, tuttocampo ha tenuto ad invitare un ospite di eccezione, calciatore prima e Direttore sportivo poi, stiamo parlando di Livio Scuotto.
Il Diesse Scuotto ha già vissuto la scorsa stagione le vicissitudini del girone C assieme al Bisceglie e senz’altro, ad oggi, resta tra i più attenti osservatori della Lega Pro.
Direttore, al via i playoff, tante squadre blasonate, come considera questa fase della stagione? Qualcuno dice che gli spareggi sono un campionato a parte.
È assolutamente vero. Fondamentale sarà capire ognuna di queste squadre come ci arriverà dal punto di vista fisico e mentale. Non dimentichiamoci che se si trovano ad affrontare un playoff si tratta di formazioni qualitativamente attrezzate, ma a mio avviso i valori espressi dalla classifica si azzerano tutti.
Reggiana, Padova e Catanzaro sono già sui quarti, fatta questa premessa sono da considerare favorite in assoluto?
Premesso che Reggiana e Padova si sono contese con Modena e Sudtirol la promozione diretta fino all’ultima giornata, meritavamo entrambe la promozione in serie B, è inusuale non vincere dopo aver superato la soglia degli 80 punti. Un gradino sotto, colloco, il Catanzaro che pur avendo allestito una rosa competitiva e rinforzata a gennaio dall’arrivo di Iemmello e Biasci, si è trovata a gestire un distacco notevole dal Bari e partiva già in netto svantaggio nei termini di punti.
Resta il fatto che si parla di gare nelle quali gli episodi recitano un ruolo fondamentale per cui ogni previsione può essere smentita.
Pescara, Ancona, Foggia e Piacenza tutte piazze importanti che partiranno dal primo turno, c’è attesa e speranza anche per loro.
Il Pescara era già stato allestito per puntare alla B e gode in ogni caso di una rosa esperta. L’Ancona e il Foggia sono due realtà diverse dagli abruzzesi, che tramite il gioco hanno cercato di scalare posizioni in classifica ma non hanno la stessa esperienza del Pescara che è reduce dal cambio di guida tecnica con Zauri il quale ha sostituito Auteri. Il Piacenza da anni lavora per crescere e per strutturarsi, è una società forte, ma ritengo che in vista della prossima stagione possa puntare con maggiore convinzione al salto di categoria.
Sappiamo che Lei è un grande conoscitore della serie C e di tutti e tre i gironi, quali sono le squadre più attrezzate?
A parte Padova, Reggiana e Catanzaro avrei un occhio di riguardo anche per Triestina, Cesena e Feralpisalò, queste inevitabilmente diranno la loro puntando tutto sulla tradizione e sull’esperienza delle rispettive rose. Capitolo a parte merita il Palermo che ha dalla sua due fattori che peseranno parecchio nei playoff: Baldini e Brunori. Il tecnico toscano sa come preparare queste gare, l’attaccante se si conferma su questi numeri può confermarsi l’arma in più dei rosanero che saranno spinti da un pubblico abituato a ben altri palcoscenici. Guai a sottovalutare la voglia di riscatto dell’Avellino, che in estate puntava ad insidiare il Bari per il primo posto e ha deluso le aspettative.
Direttore, lei è uno dei direttori sportivi più preparati, avendo lanciato diversi calciatori che sono approdati nei professionisti grazie alla sua competenza, cosa si aspetta dal futuro?
Premesso che penso di aver fatto un ottimo lavoro in piazze importanti, soprattutto con non avendo budget illimitati, sapendo valorizzare e lanciare tanti calciatori. Credo che la competenza di un direttore sportivo si veda proprio in questo, è molto più semplice allestire squadre senza problemi economici e con budget milionari. Aspetto di trovare sulla mia strada una società che possa mettere in pratica un progetto lungimirante con basi solide.
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