Foggia-Lecco 1-2, che botta: un capolavoro di Lepore decide la finale d’andata dei playoff
Che botta per il Foggia. I rossoneri dopo essere passati in vantaggio si fanno rimontare dal Lecco ed escono sconfitti: la qualificazione si giocherà al Rigamonti-Ceppi domenica prossima, con i blucelesti che potranno gestire il loro unico gol di vantaggio davanti ai propri tifosi.
Alle ore 21.30 il Pino Zaccheria è una vera ed autentica bolgia: a dir la verità l’impianto dauno era già pieno come un uovo un’ora e mezzo prima del fischio d’inizio. Poco prima della partita, l’arbitro Kevin Bonacina ha riunito Foggia e Lecco a centrocampo per un minuto di raccoglimento in memoria di Silvio Berlusconi, quattro volte presidente del consiglio italiano ed ex proprietario di Milan e Monza: la finale playoff d’andata di Serie C è stata l’unica partita di calcio in cui si è ricordato Berlusconi, uno dei più grandi imprenditori d’Italia nonché ultimo vero statista di questo paese.
Le coreografie di curva Nord e Sud sono spettacolari; l’energia dei tifosi foggiani è calorosa e fa invidia a tante piazze di Serie A: al 2’ il direttore di gara decide di sospendere momentaneamente il gioco per i fumogeni e i fuochi d’artificio. I rossoneri – anche oggi in maglia bianca per scaramanzia – passano immediatamente in vantaggio: è Leo, al 7’, a segnare il gol dell’1-0 sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il difensore ha ribadito in rete una sua stessa conclusione ravvicinata ma respinta sulla linea da Melgrati. I lombardi però non si lasciano intimorire dalle urla dello Zaccheria e rispondono subito al gol dei rossoneri facendosi vedere dalle parti di Dalmasso. Al 29’ arriva il gol del pareggio: da calcio d’angolo Lepore trova la testa di Pinzauti, che anticipa tutti e infila il pallone in rete.
La ripresa parte come il primo tempo: il Foggia parte a mille e va pure nuovamente in vantaggio al 48’ con Ogunseye con un gol uguale a quello di Leo, di testa e su ribattuta al secondo tentativo. Ma la spinta dell’attaccante su un difensore bluceleste ha portato all’annullamento della rete da parte di Bonacina, tra i fischi dello Zaccheria. Fischi aumentati pochi secondi più tardi quando in area di rigore Lepore spinge e atterra Frigerio – l’entità della spinta è molto maggiore rispetto a quella di Ogunseye – ma il direttore di gara lascia incredibilmente proseguire. Bonacina sembra aver perso di mano la gara, tanto da lasciar proseguire molte azioni fallose e non ammonendo le numerose perdite di tempo della formazione ospite. Una di queste all’85’, per un fallo di Petermann a venticinque metri dalla porta di Dalmasso. La punizione viene battuta nel giro di circa due minuti ed è un autentico capolavoro di Franco Lepore, che infila il pallone all’incrocio dei pali.
Il recupero non basta al Foggia per poterla rimettere in carreggiata. I rossoneri perdono 2-1, l’arbitro Bonacina – reo di un arbitraggio pessimo – esce tra i travolgenti fischi del Pino Zaccheria ed i “venduto” dell’intero impianto dauno.