Lega Pro: Top & Flop del 2014

Lega Pro: Top & Flop del 2014

Cala il sipario su un anno solare. Il 2014 è al crepuscolo ormai e ci stiamo avvicinando al 2015. Inevitabile quindi ripercorrere gli ultimi dodici mesi mediante i protagonisti, in positivo e in negativo, dell’ultima stagione. Promossi e bocciati eccellenti a suggellare un anno che entrerà nella storia per la Lega Pro, in quanto ha sancito il passaggio ad una categoria unica suddivisa in tre gironi rispetto alla separazione fra Prima e Seconda Divisione vigente sino allo scorso giugno.

TOP

MARIO PETRONE (Bassano-Ascoli): un anno da incorniciare per il condottiero napoletano. Sempre in testa al campionato ed imbattuto fra le mura amiche. Il tecnico ad aver ottenuto più vittorie nei professionisti e ad essere stato il maggior numero di giornate in cima alla classifica. Numeri da record per chi ha fatto volare il Bassano dopo anni di stenti e ora punta a riportare in B una nobile decaduta come l’Ascoli.

ANTONINO ASTA (Monza-Bassano): in un biennio in Brianza ha scritto pagine storiche. La promozione in Lega Pro unica e la finale di Coppa Italia rappresentano traguardi che in terra monzese non assaporavano da almeno tre lustri. Trasferitosi in Veneto è riuscito a mantenere quanto di buono aveva fatto il suo predecessore, esprimendo un grande calcio. Se i giallorossi sognano la cadetteria gran merito è dell’ex ala destra del Torino.

RACHID ARMA (Pisa): venti gol segnati nell’anno solare. Nessuno come lui in Lega Pro. Cifre da urlo a surrogare un rendimento da stella indiscussa. Merita la cadetteria dopo le esperienza con Torino e Cittadella, vissute in età ancora acerba. Ora è pronto con il grande salto e il patron Battini si augura possa riuscirci con la squadra nerazzurra.

SUDTIROL-TERAMO: due società all’insegna della spese oculate, ma che sul campo ottengono dai propri investimenti la massima resa. Gli altoatesini da ormai tre anni consecutivi centrano i Playoff e a giugno hanno sfiorato una clamorosa promozione in Serie B. I teramani, dopo i Playoff e il salto nella Lega Pro unica ottenuto in largo anticipo dell’ultimo biennio, stanno veleggiando nelle prime posizioni e possono nutrire leciti sogni di gloria. Quando la programmazione e la competenza paga…

LO SPEZZATINO (Sportube): bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. I tifosi e molti addetti ai lavori avevano storto il naso dinanzi alla spalmatura su più giorni e a tutte le ore delle gare di Lega Pro. Probabilmente per tanti supporters è diventato più complicato seguire la propria squadra del cuore in trasferta, ma ciò ha accresciuto l’interesse mediatico nei confronti della terza serie. Più spazio in tv e sui giornali e la diretta in streaming di tutte le gare: un esperiemento riuscito e la possibilità per gli addetti ai lavori anche di seguire 4-5 gare dal vivo ogni weekend.

FLOP

REGGINA: annus horribilis per la società amaranto sprofondata dalla Serie B all’ultimo posto della graduatoria in Lega Pro. Cinque gli allenatori avvicendatesi sulla panchina calabrese nell’anno solare, ma nessuno in grado di risollevare il club dalla crisi in cui è sprofondato. A gennaio è attesa la diaspora di molti calciatori: l’ennesima rivoluzione per tentare di evitare lo spettro della Serie D.

AVERSA NORMANNA: abbonata da anni al ripescaggio ha potuto cancellare a tavolino gli insucessi e le retrocessioni delle ultime due stagioni. Errare è umano, ma persevare è diabolico: in estate i campani hanno nuovamente sbagliato tutto. Squadra non all’altezza e tanti acquisti che ora appaiono in lista di sbarco. La rivoluzione novembrina, con gli avventi di Marra in panchina e Costagliola dietro la scrivania al posto dei fratelli Novelli, ha riportato un po’ di serenità, dando una sterzata in positivo alla classifica. A gennaio vietato sbagliare sul mercato, onde evitare il tris di retrocessioni (sul campo) consecutive…

LUCA MANCINI (Dg San Marino): il deus ex machina dei Titani negli ultimi dodici mesi non è riuscito ad invertire la rotta. Penultimo posto e campionato denso di stensi l’anno passato, ma senza alcun rischio in virtù dell’assenza di retrocessioni. Quest’anno, se il Pro Piacenza non avesse l’handicap del -8 di penalità, sarebbe ultimo e staccato sul fondale della graduatoria. Tante, troppe scommesse su calciatori e tecnici ex Cesena, quasi che San Marino fosse diventato un luogo di villeggiatura per gli ex componenti del club romagnolo…

MISTER X (Pro Patria): siamo quasi a Capodanno e non si è ancora capito chi comanda ufficialmente in seno alla società bustocca. Il patron Vavassori da nove mesi ha messo la società in vendita, ma alla fine è sempre lui a pagare, puntualmente, gli stipendi. Inevitabile per evitare alla squadra penalizzazioni e crisi peggiori. Dei tanti acquirenti palesatesi all’orizzonte, nessuno è stato in grado o ha saputo chiudere la pratica. Al momento la gestione occulta del club ha partorito tre allenatori, due direttori sportivi e una trentina di calciatori in rosa: penultimo posto in classifica e parecchi rumors intorno al club in merito alla scelta e alla gestione dei calciatori.

MAURO ULIZIO (Bellaria-Monza): anno da dimenticare per il dirigente sardo. Dalle elezioni regionali perse in Sardegna, passando per la retrocessione in D col Bellaria sino ai disastri di Monza. Partenza pirotecnica con tanto di promessa di arrivare in Serie B in diretta televisiva. Qualcosa dev’essere andato storto e i problemi societari del club hanno provocato le dimissioni ufficiali, poi offuscate dal continuo palesarsi a Monzello e dintorni sino al ruolo di consulente per la nuova proprietà. Il tutto congiunto alle voci e alle presenze, spesso imbarazzanti, in quel di Busto Arsizio, dove gioca il figlio Andrea. Un vero pater familias in tutti i sensi…