Ribaltone societario? SI grazie…ma anche NO
La parola ” RIBALTONE “. Venerdi’ scorso, infatti, e’ apparso uno striscione molto eloquente contro il silenzio del vertice societario che fa capire il vero pensiero dei tifosi del Foggia. L’invito a fare qualcosa per uscire da questa “embasse” e’ apparso prima della partita contro il Potenza terminata poi con un “brodino riscaldato”, cioe’ uno 0 a 0 pallido e insapore, che non ha soddisfatto la maggior parte dell’ambiente rossonero, stanco di questa situazione che vede la squadra del Foggia “galleggiare” da diversi lustri nel limbo della serie C. Il maggiore azionista (!) rossonero, in estate ci ha fatto sapere, con cortese sollecitudine, che questo sarebbe stato un campionato all’insegna dell’equilibrio finanziario. ( praticamente ci ha detto che non avrebbe speso soldi ) Noi saremmo piu’ propensi a pensare che si tratti di un “disequilibrio” finanziario da lui stesso creato e costruito in queste tre stagioni di gestione. Un esempio su tutti? Il momento in cui e’ stato deciso, dopo l’addio di Zeman e Pavone e le resistenze di Gallo, di portare nel Foggia vecchie glorie, ex oppure scarsi calciatori come Vacca, Beretta, Vuthaj, Tounkara ed Embalo, facendogli firmare contratti molto onerosi senza avere in cambio da loro praticamente nulla ma caricando di altri debiti le casse del Foggia, che al momento sono un’ostacolo insormontabile per chi vuole avvicinarsi e trattare l’acquisto delle quote socistarie del sodalizio rossonero.
Insomma un salire e scendere continuamente come sulle montagne russe. Poi, il maggiore azionista (!) non e’ neanche riuscito con il suo Ds, a trattenere uno e dico uno dei calciatori in prestito dello scorso campionato, un campionato che ha visto il Foggia arrivare alla semifinale di coppa Italia e alla finale play off pur non avendo una squadra che fosse stata accreditata dagli addetti ai lavori come una probabile vincitrice del torneo. Mentre all’inizio di questa stagione, i due “esperti di calcio”, sono stati lungimiranti per preventivare un largo e continuo minutaggio, acquistando oppure prendendo in prestito giovani talentuosi ma poco inclini al difficile e complicato campionato di serie C girone C. Per concludere, la ciliegina sulla torta e’ arrivata dalla dichiarazione di voler fare una stagione “dignitosa”.
Adesso il vertice (!) di via Gioberti si e’ inventato, dopo aver giocato a nascondino da oltre due mesi,un silenzio stampa che sembra preludere ad un disimpegno, chiaramente e’ una mossa per evitare di rispondere a tutte quelle domande scomode che sicuramente la stampa locale gli avrebbe fatto per via diretta o indiretta sia a lui stesso ma anche ai suoi fedelissimi Belviso e Milillo, due “scolaretti” ubbidienti nel leggere in questi anni il dettato scritto dal loro “professor saputo”. ( chiedo scusa al mio amico Stafano Bucci per aver usato il suo copyright ) Ma la cosa che ci ha lasciati perplessi e anche un po’ preoccupati sono le voci di un riavvicinamento in societa’ di personaggi molto “particolari” che sono da sempre vicini all’ attuale proprieta’. Un ribaltone societario che non sappiamo se prendera’ corpo ma dalle notizie che abbiamo sembra molto vicino alla definizione dei dettagli e alla conclusione. Purtroppo e’ lecito supporre che con determinati personaggi non cambierebbe assolutamente nulla, se non un innesto di probabile nuovo denaro che servirebbe per fare il mercato di gennaio, visto sempre per l’equilibrio economico finanziario che l’azionista di maggioranza (!) si e’ imposto di fare.
In questo contesto a tinte fosche, l’unica cosa che ci piace immaginare e’ la sostituzione dell’attuale Ds con una figura professionale, decisionale e considerata dall’ambiente calcistico, molto competente e “uomo verticale” che da voci di corridoio potrebbe essere un gradito ritorno e che risponde al nome di Matteo Lauriola. Ricordiamo, per coloro che dimenticano facilmente, che Matteo Lauriola e’ stato colui che la scorsa stagione, dopo il fallimento Boscaglia, ebbe l’idea di portare a Foggia Fabio Gallo, che prese la squadra penultima e la porto fino al 4° posto. Poi, purtroppo Lauriola fu costretto a dimettersi per motivi di incompatibilita’ con la proprieta’. La soluzione, in questo, caso sarebbe ottimale sotto l’aspetto tecnico ma si farebbe ancora piu’ complicata e piena di punti interrogativi sotto l’aspetto della gestione societaria, visti i profili di alcune figure che abbiamo saputo essere pronti a subentrare nel Foggia. Sarebbe un un grosso e rischiosissimo salto nel buio, di cui la “nostra” Citta’ e la “nostra” squadra farebbero volentieri a meno, mentre invece quello che tutto l’ambiente si auspica a breve e’ che il maggior azionista (!) e “tuttologo” del calcio, scelga persone che possano fare seri programmi a breve e medio termine per riportare il Foggia nelle categorie che competono ad una piazza, ad una squadra e una societa’ come il Foggia.
Bruno Arcano – www.arcanorossonero.it