Foggia: De Zerbi e quelle illusioni del calcio agostano che scottano a settembre
Ha ragione chi dice che il calcio d’agosto è uno specchietto per le allodole che deve sempre mettere sul chi vive chi lo vuol dare per troppo vero. A questo riguardo ne sà qualcosa il Foggia che a Pagani contro la Paganese, nella partita d’esordio della stagione 2015/16 prende due sberle e rischia di incassarne una terza, tornando all’improvviso sulla terra.
Un pianeta terra che Roberto De Zerbi aveva abbandonato troppo presto, illuso anche lui dalle prestazioni dei suoi nel calcio di agosto, quando i satanelli hanno eliminato il Bari al “San Nicola” (1-2) nel primo turno della Coppa Italia dei grandi per uscire in quello successivo contro il Verona (3-1) al “Bentegodi”.
Nella conferenza stampa di presentazione della sfida del “Marcello Torre”, l’allenatore rossonero si è lasciato andare a toni da “grandeur” di una squadra forte che se gioca come sà può ottenere ottimi risultati. Innegabile che il Foggia di quest’anno sia una compagine che ha una rosa importante, purtroppo sul campo non si è visto niente di quello che veniva ipotizzato alla vigilia da De Zerbi. Prova opaca quella del Foggia, in certi casi quasi scolastica nella gestione della palla, senza quel nerbo che occorre per imporsi, in particolar modo in queste prime domeniche di campionato. Se bastava un minimo di pressing dei giocatori della Paganese o qualche verticalizzazione per mettere in allarme la difesa del Foggia, significa che qualcosa non ha funzionato come doveva.
La prestazione che dovevano fare i pugliesi l’ha fatta la Paganese, capace di aggredire alta i rossoneri e metterli in difficoltà fino a farli capitolare con Caccavallo sul finire del primo tempo. Con i se e con i ma il calcio non è mai andato molto lontano, ma proviamo ad ipotizzare se i primi quarantacinque minuti si fossero conclusi sullo 0-0 e forse sarebbe stata un’altra partita. La realtà, malgrado faccia male al Foggia, dice che la Paganese nella ripresa ha gestito la sfuriata, sterile, dei ragazzi di De Zerbi.
Se è vero che Marruocco ha compiuto due tre interventi importanti, bisogna anche dire che per buttarla dentro ci vuole anche maggiore determinazione. La stessa che ha avuto nel finale Dezi, che ha trafitto Narciso per la seconda volta, mettendo la parola fine ai sogni di rimonta del Foggia.
Il gol di Sarno nel finale, bello quanto inutile, è solo un modo meno amaro per inghiottire una pillola che fa male.
Lo stesso De Zerbi negli spogliatoi ha ammesso che giocando in quel modo la sua squadra non va lontano e cercando di guardare l’aspetto positivo di questa sconfitta, alla fine ha chiosato dicendosi contento che sia arrivata subito, così da far tornare tutti sulla terra. Rimane che l’allenatore di quella squadra che ha giocato in modo insufficiente a Pagani contro un avversario che in panchina aveva un secondo portiere classe 1999, la allena lui e qualche responsabilità deve anche prendersela. Dire che “La Lega Pro è questa, è campi come Pagani, non è Verona o il “San Nicola” di Bari” è una giustificazione che sta in piedi fino ad un certo punto. De Zerbi non è il primo giorno che allena in questa categoria e certi errori di valutazione, in particolar modo in una piazza esigente come Foggia, non andrebbero commessi. Sono ingenuità che possono costare caro nell’economia di una stagione che, come detto, può rivelarsi importante.
“Il ragazzo si farà”, cantava De Gregori e l’allenatore dei rossoneri non deve incappare un’altra volta nel medesimo errore, altrimenti scatta il diabolico del perseverare, sempre in agguato, specie quando dal campo ci si siede su una panchina.
Cospargersi il capo di cenere e ripartire dalla cattiveria che si vedeva negli occhi dei giocatori della Paganese e trasmetterla ai propri, mettendo da parte gli svolazzi e puntare fin da subito alla concretezza, a partire dalla prossima, nel debutto interno contro il Catanzaro, potrebbe essere una buona base di partenza. Il resto è una condizione atletica che con il passare delle settimane può consentire di affrontare gli avversari con il giusto spirito. Agosto da una settimana non c’è più, il tempo delle illusioni è terminato. Alla porta del Foggia si è materializzata la realtà che ha subito presentato un conto molto salato alla squadra di De Zerbi.