Catanzaro, Cosentino shock: me ne vado

Il presidente annuncia: a giugno lascio la squadra al sindaco. Anche subito se c’è qualcuno interessato

I fischi? La squadra? Il mister? Il mercato? Tutto tempo perso. Per settimane si è discusso e scritto di qualcosa (quasi) inutile. Il Catanzaro Calcio ha un problema molto più grosso: tutti lo sanno, nessuno lo dice. E allora lo diciamo noi. Noi che, per settimane, abbiamo preferito il silenzio alle polemiche e alle inconcludenti analisi tattiche. Non perchè il calcio non ci piaccia, tutt’altro. Ma perchè non esiste calcio se non c’è cuore, passione, emozioni. Soprattutto non può esistere calcio senza denaro. E allora, siccome la notizia era nell’aria ed era stata già spifferata, ora è tempo di aprire la finestra e fare entrare tutta la verità. Solo la verità. Nient’altro che la verità. Senza girarci attorno e avanzare giudizi e opinioni su pensieri astratti. Parliamo di cose concrete perchè solo così possiamo guardare al futuro. Ve lo diciamo subito: Cosentino lascia il Catanzaro. Subito o a giugno. Quindi città e tifoseria farebbero bene a spostare l’epicentro dei discorsi: basta giocatori e 3-5-2. E’ tempo, signori, di evitare la morte sportiva. E adesso, catanzaresi di tutti il mondo, troviamo un nuovo presidente. Una nuova società. Apriamo una nuova era. Quella di Cosentino è finita. Andata. E’ off. Se prima era una impressione di molti e una mezza parola del pres, adesso è cosa certa. Non lo inventiamo noi, lo dice lui: “Me ne vado, lascio il Catanzaro. Non ho più spirito, non ho più entusiasmo, non ho più passione.

Ho buttato 20 milioni in questi 4 anni, adesso basta. Domenica- spiega Cosentino a catanzaroinforma.it- abbiamo toccato il fondo con i fischi e le polemiche e non intendo andare avanti. Mi sento vuoto e voglio lasciare spazio a chi è più bravo di me. Si faccia avanti qualunque imprenditore e cederò la società a costo zero con tutti gli stipendi pagati fino all’ultimo giorno di mia presidenza. Mi riprendo la fideiussione e vado via. Se non dovesse arrivare una offerta subito – dice Cosentino con una voce molto dimessa e quasi sofferente – a giugno andrò dal sindaco per dargli l’Uesse. Io ho finito la mia epoca. Garantirò un campionato dignitoso per lasciare la squadra senza debiti e in Lega Pro, ma vado via. Lo scorso anno ho speso 5,5 milioni, quest’anno ne spenderò un paio in meno. Sono solo ed è chiaro che c’è un’ombra oscura contro di me: qualcuno che conta in questa città non mi vuole. La gente non ha apprezzato il mio sacrificio e la mia passione per una squadra ed una città non mia. Sono venuto a Catanzaro carico di entusiasmo e me ne sono innamorato subito, ma adesso sono stufo. Basta, è deciso. Io me ne vado perchè questa città è manovrata da gente che non vuole il bene del Catanzaro. Me ne vado. Subito o a giugno, attendo solo che qualche imprenditore catanzarese sia disposto a rilevare la squadra a costo zero. Non ho altro da aggiungere. “. Il Catanzaro, adesso, ha un solo grande problema. Ha un presidente a tempo determinato. Cari tifosi, politici e imprenditori: il contratto di Cosentino scade a giugno. A campionato finito il sindaco Abramo avrà la squadra in mano. E noi, purtroppo o per fortuna, lo sappiamo con diversi mesi di anticipo. Lasciando ai discorsi da bar insulti o elogi al Cosentino presidente, qui poniamo una seria riflessione: il Catanzaro si appresta a disputare un campionato senza pretese e ha bisogno di un nuovo presidente. E allora tutti a lavoro per progettare il futuro ed evitare i soliti discorsi di “calcio che muore”. No, l’Uesse non può morire.

fonte: www.catanzaroinforma.it

Categoria: L'Avversario