De Zerbi: “Messo in discussione? Ci sta. Dispiace per il modo”
Le parole di De Zerbi in conferenza stampa pre-Siena:
Lecce è stata una brutta partita sotto tutti i punti di vista, c’è poco da commentare. Il primo responsabile sono io, perché se a qualcuno manca la cattiveria, devo essere io bravo a trasferirgliela. Gli episodi cambiano poco, abbiamo perso meritatamente, è stata una batosta pesante. Sapevamo tutti dell’importanza della gara, ma non siamo riusciti a fare quello che sappiamo fare. Bisogna avere quel qualcosa in più di cui parlavo in seguito al Lecce.
E’ chiaro che non è stata una bella settimana. Passare da 13000 spettatori che cantano divertiti contro il Matera alla sconfitta di Lecce, non è bello. Ma questo è il calcio, si può ribaltare tutto. La società ha la piena facoltà e il totale diritto anche di aver pensato al cambio. Mi dispiace un po’ la modalità, ovvero di esserlo venuto a sapere da altre persone prima che dai diretti interessati. Non so se sono capace, se sono esperto o meno, però so che sto dando tutto, come ho fatto da giocatore e come sto facendo da allenatore. Sento questa piazza mia più di Brescia, perché lì ci ho giocato poco. Sono legato talmente tanto, che in alcune occasioni mi sono esposto fin troppo per assumermi le mie responsabilità. Mi spiace di aver saputo da altri che sono stati contattati altri allenatori. La squadra si è stretta a me totalmente, è stata lei a chiedere un incontro con la società, ed è una cosa che succede di rado. La squadra però deve darmi risposte in campo. Io li difendo sempre, ma solo se tutti hanno la coscienza a posto. Mi ha fatto piacere anche l’affetto della gente. Nel bene e nel male, io ho sempre portato rispetto, ho sempre onorato questa piazza, e do sempre il massimo. Il mio sogno era ed è quello di vincere il campionato. Ho fatto di tutto per rimanere, anche rifiutando le proposte che voi tutti sapete. Se andrà male, la colpa sarà mia. Dimissioni? Non esiste una possibilità su un milione che io dia le dimissioni. Se faccio un gesto del genere, do io il segnale di arrendermi, e non esiste. Se la società ha cambiato idea su di me, non mi cambia tanto. Io vado avanti per la mia strada, cercando di rispettare tutto e tutti dando il massimo. A volte mi prendo anche responsabilità non mie, ma solo per il bene della squadra e perché mi sento di far tutto pur di vincere il campionato. Da ora in poi non si può perdere alcun secondo, voglio arrivare in fondo, e alla fine si vedrà il da farsi. Incontro con la società? C’è stato ma ho detto quello che sto dicendo a voi. Ci sta un allenatore messo in discussione, è un diritto della società. I consigli e il confronto, anche sulla formazione li accetto da tutti. Però poi le scelte le faccio io. La squadra si è esposta ed è una cosa che mi rende felice. Ma è chiaro che dobbiamo far di più, la società ha investito tanto. La piazza ti toglie quando le cose non vanno, ma ti dà tanto quando le cose vanno bene. La società sa che io sono il loro rappresentante nello spogliatoio. I rapporti possono esserci o non possono esserci, ma l’importante è l’unità di intenti. Avere chiaro l’obiettivo.
Sicuramente abbiamo dei limiti. Nella singola partita, è una squadra che ha pochi difetti. Sul lungo andare, abbiamo invece evidenziato dei difetti di cattiveria e di attenzione. Questo ci manca. Si fa fatica ad averle nelle 34 partite su 25 giocatori. Può essere anche mancanza d’esperienza, come detto prima di Lecce. Alcune partite abbiamo giocato e abbiamo segnato, e abbiamo concesso anche di più. Ma la partita sbagliata è quella di Lecce. Nelle altre sono stati altri tipi di errori. Abbiamo comunque ancora la possibilità di far tutto e di non far niente. Dobbiamo capire che adesso ci stiamo giocando la possibilità di fare un’impresa, da come la vedo io. Ognuno di noi, per primo io, dobbiamo fare un’esame di coscienza. Se al 41’ contro il Matera c’è tutta la gente in piedi, significa che tutto quello che abbiamo fatto non è proprio da buttare.
Mercato di gennaio? Arcidiacono è arrivato perché Maza in quel momento era fuori e non sapevamo quando doveva rientrare, e Floriano accusava ancora dei problemi. Lanzaro preso perché ci mancava uno che ricopriva il ruolo di centrale destro. Di una punta con caratteristiche diverse ne avevamo bisogno, l’abbiamo cercata ma il mercato ci ha detto di no.
Le prossime gare le vivrò come ho sempre fatto nella mia carriera, cioè lottando. E’ una cosa che mi da ancor più stimoli. Il fatto di essere riuscito insieme a Di Bari, a creare le condizioni per potersi giocare un obiettivo importante, è un motivo d’orgoglio. L’importante è che le prossime 11 partite si facciano come sono state fatte contro Casertana, Messina, Lecce all’andata, ma non per il gioco espresso, ma per la cattiveria, per l’intensità. Senza cattiveria il gioco non serve. Il problema è che non è automatico per tutti, ognuno ha la sua. Però adesso non si può più sbagliare neanche una partita, non che prima si potesse, però ora i risultati dicono questo.
Domani rientrerà Quinto dall’inizio, Maza e Floriano accumuleranno minuti. E’ sempre una semifinale di Coppa, è un test importante per tutti. Abbiamo voglia di arrivare in fondo anche in questa competizione. Gerbo anche giocherà un tempo, come Di Chiara. Bencivenga ha un problema di tenuta atletica. Domani sono tutti a disposizione, tranne gli squalificati Coletti e Riverola. Sarà una partita quella di domani che servirà a tutti.