Il Foggia conquista la sua seconda Coppa Italia di Lega Pro il 14 aprile 2016 e nella partita successiva, il 18 aprile allo Zaccheria, viene mostrato a 13000 spettatori.
Sono stati 15 minuti da brividi quelli che, subito dopo Foggia Akragas, hanno permesso di applaudire i calciatori rossoneri, lo staff tecnico e la società intera e di far abbracciare idealmente quella coppa conquistata giovedi da parte di tutti i 13000 spettatori sugli spalti. La magia che ha contagiato il popolo rossonero non era legata solo alla conquista del trofeo che, per quanto prestigioso, non rappresentava il principale obiettivo della stagione, ma soprattutto al fatto che quella coppa, portata orgogliosamente in giro da tutta la squadra, appartiene ad una società nata meno di quattro anni fa tra mille difficoltà e che era stata costretta a ripartire dai dilettanti. Ecco perchè quella coppa, già conquistata dal Foggia di Capobianco nel 2007, ha un valore intrinseco elevato che può rappresentare un riscatto di quella che si avvia a diventare una vera e propria eccellenza foggiana. Una media di 8000/9000 spettatori che fa invidia a talune squadre di serie A e quasi a tutte quelle di serie B, un gioco che sta affascinando tutti gli addetti ai lavori, un entusiasmo che sta crescendo giornata dopo giornata, sono tutte soddisfazioni importanti per chi sino a qualche anno fa giocava mangiando la polvere della serie D. E quindi quella coppa rappresenta il riscatto di chi dal campo è partito da quell’agosto del 2012, quando le difficoltà erano legate anche all’acquisto delle divise, delle mute di allenamento e quando era difficile organizzare le trasferte con le risorse ridotte al lumicino. Ne ha fatta di strada quel Foggia, trainato dai 5 superstiti di quell’avventura che sapeva di scommessa e che va ad esaltarsi in quel giro di campo con la coppa in bella mostra: il merito va quindi equamente diviso tra Agnelli, Loiacono, Quinto, Agostinone e Micale che in questo Foggia ci sono sempre stati in campo e fuori a rappresentare il fulcro di una squadra che voleva e vuole andare in alto.
Il popolo rossonero lo si conosce, è sempre quello, quello che non ha mai disertato, mai abbandonato la squadra e che non osiamo immaginare cosa potrebbe mai arrivare a fare se a breve dovesse succedere…..qualche altra bella cosa!
Alberto Mangano – www.manganofoggia.it