La gente si è lamentata per il ritocco sul prezzo degli abbonamenti, considerate anche le giornate che il Foggia dovrà giocare in casa a porte chiuse; si temeva che la mancanza di un colpo di mercato alla vigilia dell’apertura dei botteghini potesse frenare la corsa all’abbonamento; si pensava che esattamente ad un mese dalla cocente delusione della finale playoff persa con il Pisa, si potesse evidenziare un raffreddamento dell’entusiasmo di quei giorni, ed invece stamattina all’apertura dei botteghini dello stadio la gente, sotto il sole già cocente, era in fila in attesa del proprio turno.
A Foggia è così, ci si lamenta, si borbotta ma poi, senza indugio, ci si avvia a dare una mano alla società, quella società che chiede giustamente un riscontro da parte di una piazza che lo scorso anno, grazie anche ad un impegno economico importante, ha vissuto comunque emozioni di un certo livello. Di certo stamattina nel piazzale dello Zaccheria c’era lo zoccolo duro, quello che non ha mai disertato lo stadio negli ultimi anni, ma questa volta questi irriducibili tifosi saranno quelli che un po’alla volta faranno avvicinare tanti altri, per cercare di raggiungere e magari superare quota 5000 unità, quella quota che la società ritiene soddisfacente anche è solo per ringraziare l’impegno dei soci, determinati a rincorrere quel sogno sfuggito di mano solo un mese fa.
Alberto Mangano – www.manganofoggia.it