Seconda sconfitta consecutiva per il Catania che sembra vivere una crisi profonda da cui è incapace di uscire. Una sola vittoria nelle ultime quattro partite e una media che è scesa vertiginosamente. Guarda caso, proprio nel momento in cui si cercava la scossa con l’addio di Rigoli ed un calendario agevole, il Catania ha incassato una serie di colpi bassi che rischiano di mandarlo al tappeto. Pareggio col Taranto, vittoria con il Messina e doppio ko con Melfi e Lecce.
Una situazione davvero difficile da gestire perchè frutto di una confusione generale dettata dalle recenti dimissioni di Petrone, dall’affidamento della panchina allo storico tecnico delle giovanili, Giovanni Pulvirenti, senza però sancirne la proprietà fino alla fine della stagione. Cosa aspettarsi: un altro cambio o la conclusione del campionato con l’attuale guida tecnica? Chissà, ma di certo se l’intenzione era quella di rimanere con Pulvirenti sulla panchina sarebbe stato meglio dirlo prima della trasferta col Lecce e della prossima con la Paganese.
Per carità di certo non si possono attribuire al neo tecnico le responsabilità per la sconfitta in terra salentina al neo tecnico. Pulvirenti ha pensato a salvare il salvabile in una settimana tormentata, con una squadra senza anima e con evidenti (a detta del direttore Lo Monaco) problemi di condizione. Insomma strappare punti al Lecce sarebbe stata un’impresa. Nonostante le difficoltà, però, i rossazzurri hanno offerto un primo tempo ordinato, dediti alla fase difensiva. Un concetto rigolianno, come del resto l’utilizzo di Di Grazia come mezzala, ed il ritorno alla difesa a tre.
Tanti cambiamenti nel corso dell’ultimo mese, per poi ritrovarsi al punto di partenza. Anzi peggio. Adesso il Catania dovrà affrontare fuori casa la Paganese, reduce dal colpo esterno contro la Juve Stabia e ad appena due punti dagli etnei, e poi al Massimino il Foggia. Due settimane delicatissime, con in mezzo la decisione definitiva sul tecnico e i malumori della piazza. Un momento nero che spinge il direttore Lo Monaco a concentrarsi sul campo, nonostante la priorità sia rappresentata sempre dalla situazione economica.
Lecce (4-3-3) – Perucchini, Agostinone, Cosenza, Costa Ferreira, Pacilli, Tsonev, Giosa, Caturano (Marconi 72′), Fiordilino, Ciancio, Doumbia (64′ Lepore). A disp. Bieve, Chironi, Vitofrancesco, Monaco, Maimone, Mancosu, Arrigoni, Fiordilino, Mengoli. All. Padalino
Catania (3-5-2) – Pisseri, Bergamelli, Gil, Marchese, Parisi, Bucolo (81′ Fornito), Biagianti, Di Grazia (74′ Scoppa), Djordjevic (74′ Tavares), Mazzarani, Pozzebon. A disp. Martinez, Manneh, Mbodj, Barisic, Russotto. All. Pulvirenti
Arbitro:Paolini di Ascoli Piceno
Marcatori: Costa Ferreira 50′.
Ammonizioni: Fiordilino (L), Di Grazia, Bucolo, Biagianti, Scoppa, Drausio, Mazzarani (C)
Espulsioni: nessuno.
Recupero: 1′, 3′