Tris di nomi per la panchina della Primavera del Foggia
Gaetano Pavone, Michele Pazienza, Massimiliano Vadacca. Da questo trio di nomi dovrebbe venir fuori quello del nuovo allenatore della Primavera del Foggia 2017/2018. I Satanelli, infatti, hanno l’esigenza di metter su una squadra all’altezza della situazione e di iniziare a puntare seriamente sul settore giovanile dopo anni di magre soddisfazioni e scarse attenzioni che, giocoforza, hanno fatto sempre prevalere gli interessi della prima squadra rispetto a quelli del vivaio che, peraltro, soffre come la squadra “senior” dell’atavica mancanza di strutture idonee per l’allenamento in città. Ora non si può più rinviare, la Primavera è una cosa seria e gli avversari saranno di rango e ben attrezzati. Andrà costruita la squadra ma, prima ancora, bisognerà scegliere l’allenatore.
Per questo il settore giovanile rossonero è stato affidato a Elio Di Toro, proveniente dall’esperienza come direttore sportivo del Manfredonia, società dalla quale potrebbe arrivare anche il nome del neo tecnico della seconda squadra dauna. Potrebbe essere Gaetano Pavone, figlio di Peppino Pavone ex “diesse” di Zemanlandia, e che quest’anno ha guidato la Juniores sipontina. Di lui si parla molto bene quanto a preparazione e vanta già altre esperienze in settori giovanili pugliesi. Il secondo nome che circola è quello di Michele Pazienza, ex mediano rossonero ai tempi della C2, e che quest’anno ha collezionato 25 presenze e una rete con la maglia biancoceleste in Serie D. Per lui, classe 1982, si profilerebbe a questo punto un addio al calcio giocato per iniziare l’avventura da trainer. Il terzo nome, decisamente suggestivo, è quello di Massimiliano Vadacca, ex attaccante ed ex allenatore proprio del Manfredonia fino a una parte della passata stagione. Difficile che arrivi poiché è richiesto in D così come richiesto è l’ex tecnico del San Severo e dell’Apricena, Severo De Felice, terzo portiere del Foggia che stravinse la Serie B 90/91. Improbabile un ritorno di Lorenzo Mancano sulla panchina della Primavera che pure guidò con successo negli anni Novanta, così come ardita appare l’ipotesi di un coinvolgimento di Marcello Quinto, “uomo spogliatoio” della prima squadra, e fresco di patentino da allenatore.