Torna la Serie B, torna il Foggia allo “Zac”, si ritorna a giocare di domenica. Alle ore 15.00, tra poco più di 12 ore, i rossoneri di mister Stroppa ospiteranno il Novara di Eugenio Corini. Dopo le trasferte di Carpi e Brescia, i satanelli torneranno a ricevere l’abbraccio del popolo dello Zaccheria nonostante le numerose presenze foggiane per i match in Emilia-Romagna e Lombardia, non abbiano fatto mancare il calore ai giocatori rossoneri. Sarà uno “Zac” sempre più nuovo con i sediolini rossi e neri montati sotto la Curva Sud e l’aggiunta di diversi tornelli all’ingresso della Tribuna Est, lato Curva Sud. Dopo dieci anni (ultima volta nel 2007 finì 0-0), il Novara torna a Foggia e lo fa con il chiaro e deciso intento di muovere la classifica. Entrambe appaiate a sei punti, le due formazioni, infatti, vivono situazioni e stati d’animo molto diversi tra loro. Se da un lato, Palermo-Carpi-Brescia sono valse 5 punti per il Foggia, dall’altro il Novara è reduce da due sconfitte consecutive contro Spezia e Avellino e, parola di mister Corini, “è una squadra incazzata”. Il Novara non ha mai vinto a Foggia, racimolando solo 5 sconfitte e 3 pari, ma, d’altro canto, il Foggia in questa stagione ancora non ha conquistato bottino pieno tra le mura amiche. I bookmakers danno per favorito il Foggia a fronte di un “2” quotato quattro volte la posta ma per Stroppa e co. ci sarà da lavorare sodo per portare via tutta la posta in palio contro Macheda, Maniero e quel Golubovic presente nell’infausto Foggia-Pisa che costò la promozione ai rossoneri. Negli ultimi match, il Foggia ha dimostrato di fare bene contro squadre schierate con la difesa a 3. Con il Novara, sarà un ulteriore banco di prova e di crescita perché, come sottolineato ancora da Stroppa, il Foggia nel suo essere camaleontico, non tende a snaturare la sua identità calcistica mantenendo un assetto e un approccio simile in casa e in trasferta.
“Con una vittoria ti trovi a pensare a tutt’altri obiettivi, mentre con una sconfitta stai nel calderone per non retrocedere”. Così l’allenatore del Foggia, Giovanni Stroppa, ha presentato il match che attende i satanelli. Da Carpi e Brescia, rossoneri sono tornati a Foggia con quasi il massimo a disposizione. I punti racimolati potevano essere sei, ma potevano essere anche tre, e alla fine sono stati quattro complice qualche distrazione difensiva. Tuttavia, gli ultimi due match hanno garantito ai rossoneri un pieno di autostima e consapevolezza fondamentale nell’impervio cammino della cadetteria. Non convocati Empereur e Nicastro, quest’ultimo alle prese con problemi al quadricipite. Per il resto tutti a disposizione di Stroppa e formazione quasi “tipo”. Guarna tra i pali, Loiacono e Rubin terzini con Martinelli e Camporese centrali difensivi. Enigma Gerbo, schierato da titolare sempre da terzino e subentrato a Brescia da centrocampista. In cabina di regia il solito Vacca affiancato da Agazzi e uno tra Agnelli, Fedele e Deli. La mezz’ala romana, parola di Stroppa, è in crescita e potrebbe apportare il giusto apporto soprattutto in partite casalinghe, proprio come la prossima. Come detto, però, Gerbo potrebbe essere una carta interessante, soprattutto a gara in corso. In attacco i maggiori dubbi del mister foggiano, alle prese con la decisione di schierare o meno dal 1′ Chiricò, che tanto bene ha fatto a gara in corso con due gol in due partite. Potrebbero giocare titolari anche Fedato e Floriano con uno dei due spostato sulla corsia di destra. Il riferimento centrale dovrebbe essere ancora una volta Mazzeo, ma occhio alla sorpresa Beretta.
Fino ad ora, per il Novara di Eugenio Corini, le cose non sono andate nel miglior modo possibile. Eccezion fatta per il due exploit consecutivi contro Ascoli e Cittadella, i piemontesi hanno raccolto quattro sconfitte frutto di sei reti subite e quattro messe a segno. Solo in tre occasioni il Novara ha trovato la via del gol e in una soltanto è riuscito a realizzare due reti, allo stadio “Del Duca” di Ascoli grazie alla doppietta dell’esterno Da Cruz, che sarà assente contro il Foggia per squalifica. In trasferta, i torinesi hanno vinto una partita e ne hanno perse due, contro Carpi e Spezia, entrambe per una rete a zero. Risultati quasi “anomali” per una formazione dal grande peso offensivo che può annoverare giocatori del calibro di Macheda, Maniero, Gianluca Sansone, Di Mariano e lo stesso Da Cruz. Particolare attenzione spetta all’incursore Sciaudone, ex Bari, e già in gol contro il Foggia con la maglia del Taranto. Anche Stroppa lo ha menzionato in conferenza stampa come uno degli aghi della bilancia del prossimo match. “Abbiamo preso coscienza degli errori commessi. Alzeremo il livello di attenzione ma siamo incazzati per aver raccolto meno di quanto meritato”, questo è il diktat di Corini. Probabile che tra gli errori commessi, ci sia un pizzico di autoreferenzialità nelle parole dell’ex allenatore di Chievo e Palermo. Infatti, pare accantonato il progetto del 3-5-2 a favore di un 4-3-3 speculare a quello del Foggia. Confermata la difesa a 4 vista contro l’Avellino, con Montipò tra i pali, con Calderoni e Golubovic terzini e Troest e Chiosa come coppia centrale con Del Fabro pronto ad insidiarli per un posto. A centrocampo inamovibili Sciaudone e Ronaldo. Il terzo slot dovrebbe essere occupato con ogni probabilità da Moscati. In attacco, sono diverse le soluzioni a disposizione dei piemontesi. Quasi due per ogni ruolo. Al centro del reparto, è ballotaggio Macheda-Maniero, con il primo favorito. Sulla destra ballottaggio Sansone-Chaija e Di Mariano sullo stesso Maniero, data l’assenza di Da Cruz, attualmente miglior realizzatore del Novara con due reti.
LE PROBABILI FORMAZIONI
FOGGIA (4-3-3): Guarna; Loiacono, Camporese, Martinelli, Rubin; Agazzi, Vacca, Deli; Chiricò, Mazzeo, Fedato. All. Stroppa
NOVARA (4-3-3): Montipò; Calderoni, Troest, Chiosa, Golubovic; Moscati, Ronaldo, Sciaudone; Chaija, Macheda, Di Mariano. All. Corini