Il giocattolo si è rotto. Il Foggia perde ancora, via il d.s. di Bari

Il giocattolo si è rotto. Il Foggia perde ancora, via il d.s. di Bari
Inutile girarci attorno. Prendere 31 gol nelle 13 partite finora disputare, alla media di quasi due gol e mezzo a partita (2,38, per la precisione) è incompatibile con l’idea di un campionato tranquillo. Il Foggia perde un’altra partita, e subisce un’altra rimonta.
E qualcuno comincia a pagare il conto di un mercato estivo assolutamente inadeguato. La società ha ufficialmente comunicato di aver esonerato il direttore sportivo Giuseppe di Bari. Mentre si spera che si trovi al più presto un sostituto all’altezza della situazione, visto che il mercato di riparazione è ormai alle porte, pare che anche la panchina di Stroppa cominci a traballare, anzi circola voce di possibili dimissioni del tecnico rossonero.
Soltanto il 20 maggio scorso (sembra passato un secolo, ma non è così) i satanelli liquidavano la Cremonese nella partita d’esordio della Supercoppa di Lega Pro (che poi avrebbero vinto trionfalmente, battendo anche il Venezia), per tre a uno, con una tripletta di Mazzeo.
Le squadre che si sono affrontate nel pomeriggio sono molto diverse da quelle di cinque mesi fa, e forse sta qui la chiave di volta. Quella sera mister Stroppa schierò una difesa quasi del tutto diversa da quella che oggi si è fatta sorprendere per tre volte. Guarna tra i pali, come oggi, Rubin e Gerbo sulle fasce, Figliomeni e Martinelli, al centro.
Oggi invece il Foggia si è schierato con Guarna, Camporese e Coletti in mezzo, Loiacono e il nuovo Celli (autore di una pregevole partita) sulle fasce. Vale però la pena di rilevare che soltanto due dei cinque componenti la difesa sono arrivati dal mercato estivo. Per il resto, Stroppa schiera veterani come Guarna, Loiacono e Coletti. Cos’è che non funziona, nel pacchetto arretrato?
La risposta è che, probabilmente, non è soltanto questione di uomini, ma anche del modo con cui la squadra si schiera in mezzo al campo. Il filtro a centrocampo non funziona sempre come dovrebbe, e spesso la difesa si trova in inferiorità numerica, quando gli avversari attaccano, soprattutto sulle fasce.
E c’è poi una evidente questione psicologica. Com’è accaduto altre volte, durante il campionato, il Foggia passa in vantaggio, lo consolida portandolo a due gol di differenza, com’era già successo a Cesena, ma non riesce a mantenerlo, né a infliggere il colpo del k.o.
Per il momento ha pagato di Bari, ma – va detto – gli errori sono stati commessi durante il calcio mercato, e si deve trovare il tempo e il modo per correggerli.

Inutile girarci attorno. Prendere 31 gol nelle 13 partite finora disputare, alla media di quasi due gol e mezzo a partita (2,38, per la precisione) è incompatibile con l’idea di un campionato tranquillo. Il Foggia perde un’altra partita, e subisce un’altra rimonta.
E qualcuno comincia a pagare il conto di un mercato estivo assolutamente inadeguato. La società ha ufficialmente comunicato di aver esonerato il direttore sportivo Giuseppe di Bari. Mentre si spera che si trovi al più presto un sostituto all’altezza della situazione, visto che il mercato di riparazione è ormai alle porte, pare che anche la panchina di Stroppa cominci a traballare, anzi circola voce di possibili dimissioni del tecnico rossonero.
Soltanto il 20 maggio scorso (sembra passato un secolo, ma non è così) i satanelli liquidavano la Cremonese nella partita d’esordio della Supercoppa di Lega Pro (che poi avrebbero vinto trionfalmente, battendo anche il Venezia), per tre a uno, con una tripletta di Mazzeo.
Le squadre che si sono affrontate nel pomeriggio sono molto diverse da quelle di cinque mesi fa, e forse sta qui la chiave di volta. Quella sera mister Stroppa schierò una difesa quasi del tutto diversa da quella che oggi si è fatta sorprendere per tre volte. Guarna tra i pali, come oggi, Rubin e Gerbo sulle fasce, Figliomeni e Martinelli, al centro.
Oggi invece il Foggia si è schierato con Guarna, Camporese e Coletti in mezzo, Loiacono e il nuovo Celli (autore di una pregevole partita) sulle fasce. Vale però la pena di rilevare che soltanto due dei cinque componenti la difesa sono arrivati dal mercato estivo. Per il resto, Stroppa schiera veterani come Guarna, Loiacono e Coletti. Cos’è che non funziona, nel pacchetto arretrato?
La risposta è che, probabilmente, non è soltanto questione di uomini, ma anche del modo con cui la squadra si schiera in mezzo al campo. Il filtro a centrocampo non funziona sempre come dovrebbe, e spesso la difesa si trova in inferiorità numerica, quando gli avversari attaccano, soprattutto sulle fasce.
E c’è poi una evidente questione psicologica. Com’è accaduto altre volte, durante il campionato, il Foggia passa in vantaggio, lo consolida portandolo a due gol di differenza, com’era già successo a Cesena, ma non riesce a mantenerlo, né a infliggere il colpo del k.o.
Per il momento ha pagato di Bari, ma – va detto – gli errori sono stati commessi durante il calcio mercato, e si deve trovare il tempo e il modo per correggerli.
Fonte: www.letteremeridiane.blogspot.it