L’Audace Cerignola e quel male da scontro diretto

E’ il leitmotiv che accompagna questa formazione in questa stagione, ma anche nella scorsa annata non sono mancate battute d’arresto nelle partite più importanti, nei cosiddetti big match. La sconfitta di ieri pomeriggio, 4-1 in quel di Picerno, è l’apice degli scontri diretti “falliti” dall’undici di mister Bitetto: nelle sfide contro Taranto, Bitonto, Andria, Fasano, Nardò e Picerno la compagine del patron Grieco ha racimolato solamente tre punti (uno in trasferta) sui diciotto a disposizione. Un ruolino di marcia decisamente impietoso per una squadra che punta al salto di categoria e, soprattutto, per il budget utilizzato nel mercato e l’organico di livello allestito questa estate. Queste dinamiche, però, nel calcio contano relativamente e la rivelazione Picerno lo sta ampiamente dimostrando. Budget non paragonabile agli ofantini ma una voglia di lottare senza pari, che ha avuto il suo top moment nella sfida di ieri del “Donato Curcio”.

Ora, questa stagione, che doveva essere migliore della scorsa, vede l’Audace a -5 dalla vetta (lo scorso anno a questo punto esatto della stagione erano -3). Il famoso salto di qualità stenta ancora ad arrivare. Certo, mancano ancora una infinità di partite al termine del campionato e il Cerignola ha tutte le carte in regola per poter salire sul gradino più alto del podio, ma una riflessione bisogna farla all’interno della dirigenza. Bisogna far capire l’importanza di questa stagione e l’amore che la piazza prova per quei colori.

L’Audace Cerignola non può essere quella vista nei poco fruttuosi scontri diretti di questa prima parte di campionato, serve una svolta a partire dalla sfida di domenica contro il Francavilla in Sinni e, poi, per tutta la seconda parte di campionato.

Categoria: Dilettanti