Ad Potenza: “Noi da C d’élite. Con le big e non solo”
Il Potenza nella nuova serie C d’élite? Molto probabile, sia per blasone che per classifica. TuttoC.com ha intervistato l’amministratore delegato dei rossoblù, Daniele Flammia, per analizzare le possibili novità in Lega Pro.
Il presidente della FIGC Gravina spinge per una C d’élite con 20 club e una Lega Pro a 40 team.
“Proporre in un momento così difficile una riforma del genere sarebbe davvero una buona cosa. Si tratterebbe di portare avanti il discorso sulla cosiddetta B2 iniziato già molti mesi fa. Permetterebbe ai club blasonati e a quelli che possono garantire campionati di maggior interesse di riunirsi tutti insieme. Permettendo, al contempo, ai team che puntano maggiormente sui giovani e alle piazze più piccole di poter risparmiare rispetto al momento attuale, giocandosela comunque tra di loro”.
Sarebbe un tornare alle vecchie C1 e C2, o 1^ e 2^ Divisione come erano chiamate negli ultimi anni.
“Già, ma con due grosse differenze: un solo girone nella serie superiore e il semiprofessionismo nella serie inferiore. Potremmo tornare a muovere una macchina che rischia di fermarsi. Il presidente Ghirelli sta facendo di tutto per farla ripartire e questa potrebbe essere un’idea fondamentale in quest’ottica. Già quest’anno il nostro era un campionato pieno di blasone e spettatori. Ovviamente una C d’élite comporterebbe più investimenti ma è anche vero che aumenterebbero gli incassi. Affrontare le migliori sarebbe un salto di qualità ma allo stesso tempo permetterebbe a tutti i team di crescere gradualmente.
Faccio l’esempio della miglior società di quest’anno in base agli obiettivi raggiunti, ovvero il Monopoli. È terzo in classifica usufruendo del minutaggio. Però non ha un pubblico enorme. In B andrebbe in difficoltà visto che servirebbero investimenti enormi. Inserire i pugliesi in una B2 permetterebbe loro di continuare a crescere così come stanno facendo e senza salti nel vuoto in caso di promozione in cadetteria”.
Bisognerebbe anche capire chi inserire tra le magnifiche 20.
“Terrei conto in primis della classifica, poi del blasone e della classifica dello scorso anno. Perché magari società forti si son trovate ad avere problemi in graduatoria in questa stagione, penso a Catania e Catanzaro. Son società che devono far parte della C d’élite o B2 come si vuol chiamare. Ma allo stesso tempo sarebbe ingiusto non dare la possibilità a Renate e Pontedera, per esempio, di poter partecipare. Sul campo ne avrebbero guadagnato il diritto, al massimo sarebbe una loro scelta ripiegare sulla Lega Pro a 40 squadre”.
E questo campionato?
“La vedo veramente dura riprendere, c’è da pensare in primis alla salute perché questo virus sta toccando tutti. Inoltre ci sarebbe il problema dei contratti che scadono a giugno e dei giocatori eventualmente in campo a luglio. Meglio ripartire alla grande nella prossima stagione, dando tutto il tempo alle società di potersi organizzare”.
Ci sarà il problema di promozioni e retrocessioni.
“Che qualcuno rimarrà scontento sarà inevitabile. Bisognerà discutere se e quante squadre ripescare dalla B alla A, dalla C alla B e dalla D alla C. Qualcuno potrebbe restare escluso per una manciata di punti. Continuare, però, è inverosimile”.
Chiudiamo con patron Caiata, impegnatissimo in queste settimane.
“Il presidente è impegnato su tre fronti: imprenditoriale, politico e sportivo. Ci sentiamo quotidianamente, sta combattendo per far sì che le società di Serie C non vadano in crisi. Serve un accordo tra tutte le parti in causa per salvare la categoria, c’è poco da fare. È impossibile chiedere ai presidenti di mettere mano al portafogli senza alcun introito per 3-4 mesi. D’altro canto ci sono tanti giocatori che non guadagnano milioni di euro ma uno stipendio normale. Resto fiducioso perché in C ci sono grandi dirigenti e grandi presidenti”.
Fonte: www.tuttoc.com