Nardò, Donadei: “Ok ripartire, ma a porte chiuse e con la paura che sport sarebbe?”

Salvatore Donadei, presidente del Nardò, è intervenuto ai microfoni del Quotidiano di Puglia per parlare dell’emergenza coronavirus. Queste le sue dichiarazioni: “Per ripartire si parla di un isolamento delle squadre presso i propri centri sportivi che, a loro volta, dovranno essere sanificati in maniera periodica. Inoltre, ho letto di uno staff medico che dovrebbe effettuare in maniera costante dei test diagnostici. In Serie A credo che solo una metà delle società siano proprietarie dei rispettivi centri sportivi. È un’ipotesi complicata da mettere in atto nella massima serie, figuriamoci in Serie D”.

Difficile ripartire: “Il mio discorso è realistico, ma soprattutto molto ampio. Trascorsa questa fase di emergenza acuta, come potrebbe ripartire il calcio se non con le porte chiuse? Premesso che, come Nardò Calcio, sarei contentissimo di riprendere questa stagione, ma con un calcio senza il pubblico e con la paura che si possa vivere questa emergenza sanitaria, che sport sarebbe”.

La classifica: “L’unica soluzione è quella della cristallizzazione all’ultima giornata disputata. I provvedimenti riguarderebbero solo le promozioni e non le retrocessioni. Nel nostro girone, i miei colleghi presidenti sono dello stesso avviso. Solo uno non è d’accordo con questa soluzione”.

Categoria: Dilettanti