Il Cerignola sa da dove ripartire, De Cristofaro più di una promessa
Altro che Under. Il prossimo Cerignola, in qualsiasi categoria giocherà, potrebbe ripartire da giovane centrocampista Antonio De Cristofaro che resta un under solo anagraficamente. Da Pietramontecorvino con furore. Il classe 2000, cresciuto nelle giovanili del Foggia, ha fatto la differenza in mezzo al campo con la maglia dell’Audace Cerignola ed è diventato un pupillo del tecnico Vincenzo Feola. Non solo con i suoi pari età, ma spesso ha surclassato anche gli uomini più esperti del settore di centrocampo. Un anno indimenticabile per De Cristofaro che alternato giocate di puro agonismo ad altre di qualità. In campo, nelle gare in cui è stato impegnato, ha corso, si è dannato l’anima, ha contrastato e alzato la diga, dettando i tempi.
Lo ha voluto a Cerignola, dopo averlo “adottato” nel Foggia, il direttore sportivo Elio Di Toro che lo conosceva come le sue tasche e De Cristofaro ha fatto la differenza. Cuore e polmoni, grinta e incoscienza nonostante la carta d’identità segni solo 20 anni. Pur così giovane, De Cristofaro era divenmtato uno dei simboli della rinascita del Cerignola del tecnico Vincenzo Feola.
Il ragazzo di Pietramontercorvino potrebbe diventare un pilastro del prossimo organico. Ruvido di pasta buona, De Cristofaro non è tipo che le manda a dire. Il suo stile di gioco, sembra la traduzione più letterale del centrocampista vecchia scuola: gambe o pallone. Marcatura a uomo, anche quando l’avversario si lega le scarpe.
Non c’è scampo nel cerchio di centrocampo. Sette polmoni, pensieri veloci, la voglia di correre e non fermarsi più. L’umiltà stampata in volto, l’ambizione che arde nel cuore: la storia di Antonio De Cristofaro potrebbe continuare in gialloblu. Perchè se volere è potere, De Cristofaro ha tutto per spiccare il volo. L’animo semplice, il tocco docile, il passo felpato. Dopo le giovanili del Foggia, ecco il Cerignola dove sembra aver trovato casa.
La Gazzetta del Mezzogiorno