Taranto, Pagni: “Panchina? Abbiamo già scelto. Ecco il mio sogno di mercato”
Il ritorno a Taranto, dodici anni dopo, e una squadra da portare fuori dall’inferno chiamato Serie D. Una missione che non spaventa Danilo Pagni, fresco di nomina come direttore sportivo dei rossoblù. TUTTOcalcioPUGLIA.com lo ha intervistato in esclusiva: sensazioni, allenatore e strategie di mercato i punti cardine.
Direttore, Taranto l’ha accolta alla grande.
“Devo dire di sì. Fa sempre piacere toccare con mano la stima verso il professionista, ma anche quella che ripongono in me come persona. Questo crea maggiori motivazioni, mi dà entusiasmo e grande senso di responsabilità”.
Come deve essere vista questa mossa del presidente Giove di affidarsi a un direttore sportivo d’altra categoria?
“In famiglia, qualche giorno fa, ho detto di voler scrivere una nuova pagina della mia carriera. Queste situazioni mi piacciono e sono motivato”.
“Organizzazione” è la parola che ha citato più spesso nelle recenti interviste. Può bastare per risollevarsi dall’inferno della D?
“È la prima che ho citato. Nella semplicità e professionalità dobbiamo organizzarci. Non è l’unica soluzione, ma è una delle soluzioni. Sicuramente fondamentale”.
Del Taranto attuale, che percentuale del gruppo ha in mente di trattenere?
“È stata costruita una buona squadra, ma per una serie di motivi quasi tutti hanno reso al di sotto delle loro possibilità. Non ho preclusioni nei confronti di nessuno, anzi”.
Tiene banco ovviamente la questione allenatore.
“Abbiamo già scelto l’allenatore. Non esiste alcun casting, fa piacere che tutti vogliano allenare il Taranto, anche tecnici di categoria superiore. Ma ripeto: abbiamo le idee chiare, non esiste alcun casting”.
Può essere qualcuno che ha già lavorato con lei in passato?
“Sarà l’allenatore del Taranto, a prescindere se ha lavorato o meno con me. Abbiamo già in mente il profilo”.
In passato, quando era a Terni, per la panchina ha scelto Liverani. Un’accoppiata vincente…
“Sono ancora oggi orgoglioso di quella scelta. Arrivò in una situazione incredibile, l’ho supportato in tutto e per tutto: lui mi ha dato grandi soddisfazioni, ma anche io ho dato tanto a lui. C’è uno splendido rapporto”.
Avete già fissato un appuntamento in Puglia per rivedervi?
“Ancora no, non c’è bisogno di sentirci tutti i giorni. Abbiamo un ricordo indelebile entrambi di Terni. Ci sarà l’occasione per vederci”.
Un aneddoto?
“Quando ero a Gallipoli chiamai Sarri, era alla Sangiovannese…”.
Il sogno nel cassetto di Pagni?
“Vorrei arrivare in Serie A in pectore. Ci sono già stato con Milan e Chievo, facendo il collaboratore dell’area tecnica. Un filosofo disse che un uomo si giudica dal valore, non dalla fortuna”.
E quello di mercato?
“Una mezzala-trequartista straniero, che ha giocato nella Serie A argentina. Lo sto corteggiando, ne ho parlato anche con il presidente e con il direttore generale. Gli ho mostrato l’identikit e siamo a buon punto, ma non sarà facile portarlo da noi. A breve svelerò anche il nome. Non voglio illudere nessuno, ma a domanda devo rispondere”.
La Puglia cos’è per lei?
“I miei figli sono gallipolini. Della città porto un ricordo indelebile degli anni con il presidente Barba. Ma ho anche altri grandi ricordi: a Taranto con Blasi, a Brindisi con i Barretta e con la dirigenza del Barletta. Amo la Puglia, è terra di calcio”.