Il ricordo di Rocco Augelli nelle parole dei bomber Ricci e Trotta
Forse, non tutti lo sanno, ma non si muore mai.
Rocco Augelli era un attaccante classe ’85, un veterano del calcio dilettantistico pugliese. Ha segnato tanto e continuerà a farlo nel ricordo di chi lo ha apprezzato. Sì, perché Rocco è uno degli eroi che con il calcio non ha mai incassato milioni, ma ha incassato un “grazie”, un “sorriso” o un abbraccio dopo un suo gol. Ha incassato un pizzico di felicità per ogni filo d’erba calpestato, perché a pochi metri da lui c’erano tifosi che apprezzavano le sua gesta. Non ha regalato gioie perché strapagato, ha regalato gioie perché gli bastava far felice la sua gente con poco, uomini, donne e bambini che attraverso il calcio trovavano uno svago nel fine settimana in piccole comunità del Gargano.
Mario Ricci, bomber che ha vestito le maglie di Manfredonia, Lucera e San Marco (e non solo) ci ha raccontato chi era Rocco Augelli, soffermandosi su un piccolo aneddoto: “Con Rocco abbiamo iniziato a giocare insieme nei campi dilettantistici, lui a San Giovanni Rotondo ed io a Lucera. L’anno scorso -continua Ricci- giocavo a San Marco in Lamis e lui era in panchina come secondo. Ricordo quando andammo a giocare a Bisceglie, entrai in campo a 20 minuti dalla fine e lui mi sussurrò: ‘Mario oggi segni’. Alla fine segnai al 90′ e portammo a casa un prezioso 1-1”, racconta il goleador Ricci e conclude: “Era una persona fantastica, un professionista vero. Il calcio lo aveva dentro”.
Rocco era, è e sarà un eroe per questo. In un calcio dove tutti corrono, guadagnano e parlano, c’è ancora spazio per chi corre, ma non guadagna e non parla, o meglio lascia parlare il rettangolo verde. Lo ricorderanno per sempre i suoi tifosi, i suoi compagni, i suoi avversari e tutti gli amanti dello sport con quella t-shirt che indicava i 200 gol realizzati.
Pasquale Trotta, bomber indiscusso del Manfredonia, amico, compagno di squadra e avversario ha voluto ricordare così Rocco Augelli: “Con Rocco ci conoscevamo da una vita. Per me era un amico vero. Oltre a giocare insieme, uscivamo e ci divertivamo. Ho sempre contato su di lui, in campo e fuori. Avevamo un rapporto bellissimo -sottolinea l’attaccante manfredoniano- e sapere che non c’è più mi lascia un vuoto immenso”, continua e termina alla nostra testata: “Domani abbiamo rinviato la partita, saremo tutti accanto a lui”.
La battaglia più grande non l’hai persa, ma l’hai vinta. Hai portato i tre punti a casa, ed il tuo mister ti ha dato una pacca sulla spalla. Nessuno ha dimenticato il tuo nome quando, con gli occhi chiusi in un letto di ospedale, partivi palla al piede ed in contropiede ti dirigevi verso la porta per finalizzare.
Non si muore mai se si continua a vivere nel ricordo di chi ci ama. Rocco, noi ti ricorderemo sempre, ma tu continua a segnare. Anche lassù.
Daniel Miulli