Bisceglie, una settimana da incubo: dalla retrocessione agli addii

Una settimana da dimenticare per il Bisceglie e per i tifosi stellati, che dopo il doppio confronto con la Sicula Leonzio sono stati retrocessi in Serie D. Oltre a questo, la decisione del patron Nicola Canonico di rimettere nelle mani del sindaco il titolo sportivo della squadra contribuisce al quadro di instabilità di tutto l’ambiente.

Le partite con la formazione di Lentini sono state un po’ lo specchio dell’intera stagione dei nerazzurri, che spesso e volentieri si sono dimostrati incapaci di reagire di fronte ad un gol subito e con evidente difficoltà sia in fase di costruzione del gioco che in fase realizzativa. Ci si aspettava sicuramente qualcosa in più da questi giocatori soprattutto nei due incontri che valevano una stagione intera, ma se nella gara di ritorno, almeno all’inizio il Bisceglie è venuto fuori e ha provato a stanare gli avversari, in quella di andata la squadra è apparsa molle e poco reattiva. Sicuramente, in questo senso, ha inciso e non poco il fatto di aver schierato un undici i cui meccanismi erano poco collaudati, che ha causato evidenti difficoltà agli uomini in campo nel trovarsi in fase di costruzione.

Erano tutti consapevoli, tifosi e addetti ai lavori, che le due sfide salvezza sarebbero state particolarmente impegnative, ma sperare non costa nulla e tutti hanno sperato fino alla fine che si compiesse il miracolo che non è però avvenuto.

Si apre ora una nuova estate di attesa per tutto l’ambiente: chi rileverà la squadra? Sarà possibile la riammissione in C? Con quali obiettivi? Al momento non c’è risposta a questi interrogativi anche se qualche dubbio (legittimo) c’è. Ma per avere la conferma, bisognerà attendere ulteriori sviluppi.

Categoria: Dilettanti