Genchi è rimasto, ora si prende il Taranto: sarà lui il trascinatore rossoblù
La chiusura della sessione invernale del calciomercato ha sancito, ufficialmente, la prosecuzione del rapporto tra Taranto e Giuseppe Genchi: nonostante le varie contestazioni della tifoseria verso il centravanti barese, accusato di scarso impegno, l’ex attaccante del Potenza è rimasto in riva allo Ionio ed avrà l’arduo compito di guidare l’attacco rossoblù insieme ad Olcese, Actis Goretta e D’Agostino.
Nella stagione corrente, il centravanti ha segnato 7 gol in 14 presenze: una media di un gol ogni due partite, con la marcatura che giunge ogni 140 minuti di gioco. Sono, infatti, 981 i minuti in cui il calciatore classe ’85 è stato impiegato nel girone d’andata del campionato: nella prima parte della stagione, sotto la guida targata Ragno, era riuscito a scrivere il suo nome sul tabellino dei marcatori solo per due volte (Casarano e Grumentum). Con Panarelli, invece, l’inversione di tendenza: doppietta con l’Agropoli e tripletta col Francavilla, poi il black-out nelle successive tre partite con un rigore sbagliato, prestazioni sotto la sufficienza e l’infortunio che lo ha costretto a saltare la sfida con il Cerignola.
Adesso, Genchi dovrà prendere per mano il Taranto e guidarlo nella rincorsa a Bitonto e Foggia, capoliste del girone H: nove punti (forse dieci, qualora il Cerignola dovesse vincere il ricorso per il caso Kosnic) da recuperare, un’impresa da realizzare in un girone di ritorno tutto da giocare. Genchi può ancora essere decisivo e toccherà a lui dimostrarlo, a partire dal prossimo 5 gennaio nel derby del “Fanuzzi” contro il Brindisi.