Valeriano Loseto: “Il mio rapporto con il Gravina è finito: vi racconto questi due splendidi anni. Tenete d’occhio questi tre giocatori, il mio futuro…”

Due annate importanti per Valeriano Loseto alla guida della FBC Gravina: il tecnico barese ha sposato pienamente il progetto murgiano conquistando uno splendido settimo posto la scorsa stagione e reduce da un’ottima annata culminata, causa stop Coronavirus, in settima posizione a pari punti con Gelbison e Città di Fasano nel Girone H di Serie D. La nostra redazione ha intervistato il tecnico 48enne, reduce da importanti esperienze sulla panchina del Corato, con i Settori Giovani di Andria e Bari, e allo stesso tempo con i Federiciani in Lega Pro. Queste le dichiarazioni rilasciate in esclusiva a TuttoSerieD.com:

DECISIONI LND – “La chiusura anticipata è stato un dispiacere, perché è arrivata in un momento in cui ci stavamo esprimendo al meglio. Avevamo preso un buon ritmo e venivamo da due vittorie consecutive: questo ci proiettava verso un finale di campionato interessantissimo anche perché il Gravina era sulla via giusta per centrare il suo obiettivo. Per le decisioni prese dalla Lega, credo che qualsiasi soluzione avrebbe scontentato qualcuno: è giusto premiare il Bitonto, che ha dimostrato di avere più continuità da ottobre fino all’ultima giornata. Per le retrocessioni, bisogna accettare queste nuove regole e magari perseguire le vie legali per provare a vincere la battaglia con Lega. Il nuovo format non sia attuabile dal prossimo campionato, io penso sia attuabile dalla stagione 21/22: graverebbe di tanti oneri tante realtà dilettantistiche. Si impiegherà sicuramente qualche anno in più per diventare professionista, però alla fine ne gioveremo un po’ tutti. Credo sia la soluzione migliore”.

STAGIONE – “Noi abbiamo fatto due grosse stagioni a Gravina: i risultati sono sotto gli occhi di tutti, abbiamo espresso un buon calcio, creando gravi difficoltà a chiunque. Abbiamo avuto anche momenti di difficoltà, ma in una squadra giovane, credo sia comprensibile: avevo due-tre elementi di spessore, anche a livello di età, che mi hanno dato una mano in una squadra in cui qualcuno era una scommessa (vinta alla grande da me), alcuni erano alla prima esperienza in D e tanti giovani. Sono soddisfatto del lavoro svolto: manca enormemente tutto questo, chi vive di calcio può capire questo e mi auguro di riprendere quanto prima. Fino alla vittoria di Taranto stavamo facendo il nostro campionato, alternando vittorie in casa, sconfitte e qualche pareggio. La prima svolta è avvenuta allo Iacovone, un successo che ci ha dato fiducia e consapevolezza dei nostri mezzi. Abbiamo subito l’infortunio di Loliva, abbiamo attraversato gennaio senza vittorie pur giocando bene. Poi c’è stata una grande prova di orgoglio con il Foggia in casa: una vittoria che ci ha proiettati verso la salvezza. Ho il rammarico della partita di Bitonto, una gara in cui siamo usciti con gli applausi e i consensi da parte di tutti, facendo una grande prestazione: purtroppo poi una perla di Patierno ha indirizzato la partita verso la compagine neroverde”.

GIRONE H – “Il Bitonto ha strameritato: miglior difesa e attacco. E’ giusto che ha vinto il campionato. Il Taranto non ha centrato l’obiettivo, stava tornando alla grande il Cerignola dopo una prima parte deludente. I gialloblù, per me, sulla carta, erano i più forti in assoluto e nelle ultime partite lo stavano dimostrando”.

PERCORSO – “Il mio percorso è stato strepitoso: sono arrivato a novembre e avevo l’incarico di smantellare una squadra facendo arrivare dei calciatori con un budget non altissimo. Il primo anno è stato incredibile, e a fine stagione siamo arrivati settimi. Quest’anno la FBC è partita con un ridimensionamento ulteriore: con un budget risicato abbiamo messo su una buona squadra che ha fatto parlare di sé per tutto il Girone H. In questi due anni chi è maturato più di tutti è Nicola Dentamaro: un ragazzo eccezionale sotto l’aspetto caratteriale, dedito al lavoro e professionista serio, è un ragazzo che può dire la sua anche in Lega Pro. Come lo stesso Di Modugno, un ragazzo preso dal Potenza che ci ha dato una grossa mano e l’ho impiegato in più ruoli della difesa e del centrocampo. Su tutti Andrea Loliva è pronto al salto di qualità: ha grosse doti tecniche, deve solo gestire la sua esuberanza. E’ cresciuto molto in questi due anni, anche grazie al lavoro del mio staff”.

FUTURO – “Il mio rapporto con il Gravina è finito. Anche se ci siamo parlati, ci siamo detti tutto quello che avevamo da dirci e non ci sono i presupposti per continuare nel migliore dei modi. Auguro al Gravina di raggiungere i suoi obiettivi. Futuro? Attualmente non c’è nulla di concreto, sono alla finestra e sono disposto a parlare con tutti, basta che ci sia un progetto serio. Mi appresto al 13esimo anno da allenatore: ho fatto in tutte le categorie, ho allenato anche in Lega Pro dove purtroppo non è andata come speravamo. E’ quello il mio grande rammarico, Andria. Mi auguro di poter allenare una piazza che abbia ambizioni importanti e valuterò al meglio. Fa piacere essere accostati al Cerignola: sarebbe un grosso banco di prova per chiunque, per quanto mi riguarda sarebbe la prova di maturità. Non sono più un giovane allenatore, sono un esperto con delle giuste competenze che è pronto ad allenare in ogni dove”.

Fonte: www.tuttoseried.com

Categoria: Dilettanti