Quando c’è da lottare, in campo e fuori, è sempre il primo a mettere la gamba e la faccia. Da anni, ormai, dimostra amore incondizionato per la maglia della squadra della sua città, Cristian Agnelli è il simbolo del Foggia, Non ancora al meglio fisicamente, il capitano, contro il Catanzaro, al rientro nello “Zaccheria”, ha subito dimostrato il suo grande spirito e la volotà di essere utile alla causa. “Direi che ho quasi recuperato del tutto i guai muscolari degli ultimi tempi – esordisce il centrocampista -, anzi sono pronto per mettermi al top della forma. Ci tenevo davvero tanto a questa partita. Purtroppo sono subentrato a Quinto che si è infortunato e questa è una cosa che dispiace a tutta la squadra. Ho cercato di mettere a disposizione dei ragazzi la mia grinta e il mio carattere nonostante l’infortunio che mi ha tenuto bloccato per un mese e mezzo. Ho cercato di dare tutto quello che avevo, anche se poi nel finale logicamente sono calato. Peccato per il risultato che non premia assolutamente quello che si è visto in campo. Abbiamo disputato, secondo me, una buonissima partita, fornendo anche un’ottima prestazione che in una squadra come la nostra è fondamentale. Il risultato non è stato quello sperato, volevamo regalare una gioia al grande pubblico dello “Zaccheria” che ci ha sostenuto fino alla fine, ma siamo sicuri che continuando su questa squadra i risultati arriveranno perché ce lo meritiamo, abbiamo fatto e stiamo facendo tanti sacrifici.
A proposito, quali sono le condizioni di Quinto? Vi siete sentiti in questi giorni?
“Sì, certo. Marcello è un uomo fondamentale per questa squadra, oltre che un mio grandissimo amico. Spero tanto che questo trauma distorsivo che ha riportato al ginocchio si fermi lì e non interessi altre zone. Per ora la parte interessata è ancora gonfia, c’è ancora del versamento e quindi è impossibile stabilire con certezza quali saranno i tempi di recupero. Io spero soltanto che siano più brevi possibili perchè è un giocatore con tantissima qualità e poi abbiamo cominciato insieme dalla Serie D, costruendo tanto per il Foggia. Ora serve più che mai”.
Vanti una lunga esperienza nel Foggia, in cui hai disputato più o meno tutte le categorie. Serie D, Seconda Divisione, Lega Pro le hai affrontate molto spesso da outsider. E’ più difficile vincere con la consapevolezza di avere gli occhi puntati addosso?
“Questi discorsi che sento molto spesso di solito non mi interessano. Con alcuni dei giocatori che sono presenti in rosa, siamo partiti dalla Serie D e ora ci ritroviamo qua a lottare per qualcosa di importante. E’ logico che quest’anno abbiamo una squadra con dei giocatori importanti che ci hanno fatto fare il salto di qualità, ma comunque rimaniamo sempre con i piedi per terra perché siamo consapevoli che nessuno ci regalerà niente. Foggia è una piazza importante e quando la è così calorosa, sinceramente sei sempre tenuto a dare il massimo in tutte le partite a prescindere se sei da primato o meno. Noi ce la stiamo mettendo tutta”.
Riprendendo la frase “nessuno ci regalerà niente”, questo campionato è secondo te più difficile di quello dell’anno scorso?
“Guardando i nomi e le rose delle altre concorrenti direi proprio di sì, anche se comunque poi dai primi risultati ti accorgi subito che è molto equilibrato. Quello dell’anno scorso comunque è stato anche molto difficile per una serie di motivazioni. Ogni anno, ogni stagione ha una storia a sé. Non esistono campionati più difficili di altri. Tutto sta nell’affrontare le situazioni con la giusta umiltà, volontà e consapevolezza dei propri mezzi”.
Capitolo calci piazzati. Quest’anno come non mai ci sono oltre a te tantissimi tiratori di prima scelta, come Gigliotti, Sainz Maza, Coletti e Sarno. Ti rivedremo presentarti sulla palla per battere qualche punizione?
“Nelle ultime giornate ci sono parecchie punizioni dal limite. La maggior parte di esse le ha calciate Sainz Maza che è un tiratore incredibile. Peccato che soprattutto nell’ultima partita, non sia riuscito ad indovinare lo specchio della porta, mi dispiace tantissimo. Lo vedo in allenamento, lui, Coletti, lo stesso Gigliotti hanno una capacità di tirare le punizioni fuori dal normale. Tutto sta nel fatto che soprattutto Miguel si deve sbloccare. Poi da quel momento, ne vedremo delle belle. Non dimentichiamoci che molte volte, Gigliotti, Sarno e lo stesso Sainz Maza nella stagione precedente ci hanno tolto parecchie volte le castagne dal fuoco. Per quanto mi riguarda, se capiterà è ovvio che risponderò presente, ma per il momento preferisco dare la priorità ai miei compagni di squadra che hanno bisogno di trovare la fiducia e la convinzione giusta nel trasformare in goal le punizioni”.
Si parla di una società forte ed organizzata. Cosa è cambiato dai tempi della Serie D e come è cambiato Cristian Agnelli nel corso di questi anni.
“Beh, è cambiato tanto. Ricordo i tempi tristi e cupi della Serie D, quando non c’era tutto quello che abbiamo ora. Ci sono stati tanti momenti difficili in passato che abbiamo avuto la forza di superare insieme ai miei compagni di squadra e alle persone che hanno fatto e continuano a fare il bene del Foggia. Ringrazio sempre quel giorno in cui ho deciso di iniziare la mia avventura qui nella mia città, perché vedendo dove siamo arrivati oggi vuol dire che quello che abbiamo costruito nel passato è stato grandissimo e ora ce lo godiamo a partire dai tifosi che non ci hanno mai fatto mancare l’appoggio anche quando magari non riuscivamo ad esprimerci in campo come volevamo. Ora dobbiamo però pensare al presente. I presupposti ci sono tutti. Cristian Agnelli non è assolutamente cambiato. Sono sempre lo stesso della Serie D. Ho sempre le stesse motivazioni e la voglia di fare tanto per questa società, per i miei compagni e per i tifosi. Non possiamo fermarci ora!”.
Un pensiero alla partita di domenica contro il Benevento. Che partita ti aspetti dal Foggia?
“Mi aspetto una partita di spessore. Dobbiamo iniziare soprattutto dalla prestazione che abbiamo fatto contro il Catanzaro. Giocare come sappiamo è importante, perché sono convinto che nel calcio qualora non ci sia la prestazione, il risultato può non arrivare una volta, al massimo due, ma noi non vogliamo vincere solo una partita, abbiamo ben altre aspettative. Voglio vedere in campo il solito Foggia e lasciare da parte le brutte partite come quelle di Pagani che ritengo un incidente di percorso. Faremo in modo non capiti più. Affronteremo in trasferta una delle compagini più forti del campionato, ma noi siamo una squadra importante, consapevole dei nostri mezzi e andremo in Campania a giocarci la nostra partita, per vincere naturalmente. Speriamo di riuscirci”.
Fonte: Domenico Perna – www.colpoditaccoweb.it