Delio Rossi: “Foggia, pesa la penalizzazione. Il Lecce? Può stupire con Liverani. Ci sarà da divertirsi”

Mancano soltanto due giorni all’attesissimo derby pugliese tra Foggia e Lecce. I satanelli vogliono risalire ancora la china dopo il ko di Cosenza, i salentini puntano invece a consolidarsi nell’altra classifica. La redazione di tuttocalciopuglia.com ha chiesto un parere su questo big match di Serie B a Delio Rossi. Uno che da queste parti ha lasciato il segno. Nel Foggia è stato calciatore (1981-1987) e tecnico (Primavera dal 1991 al 1993, prima squadra nel 1995-96), nel Lecce (2002-2004) allenatore di una generazione di calciatori tra le più forti di sempre del club giallorosso.

Innanzitutto – dice – fa piacere ritrovare nel calcio che conta due squadre reduci da periodi poco positive ed annate particolari. Foggia e Lecce rappresentano una parte importante del calcio pugliese. Hanno trovato due società importanti, aspetto che viene prima delle qualità tecniche che entrambe le squadre, indubbiamente, hanno. Ci sarà da divertirsi”.

Si parte dal Lecce, squadra con cui sono state tolte grandi soddisfazioni. Parole al miele per mister Liverani: “E’ un ragazzo cui sono legato tanto, avendolo avuto alla Lazio ed al Palermo. Ha grandi qualità, il suo Lecce può lottare per qualcosa di importante, mai come quest’anno. Dico questo perchè in B c’è un livellamento incredibile, non c’è una corazzata ammazza-campionato rispetto alle annate passate. Quella dei miei tempi? Era una squadra importante, forse una delle più forti. Arrivammo quasi a competere per l’Europa, ma abbiamo vissuto l’amarezza della retrocessione in B e la promozione successiva in A. Dalle difficoltà sono nati quegli elementi migliori che poi hanno fatto la differenza sul piano tecnico ed economico. E’ stata una grande fortuna quella di allenare giocatori come Bojinov, Ledsma, Chevanton e Giacomazzi. Ovvero gente che è stata per diverso tempo la spina dorsale della squadra, si giocava anche un buon calcio. Semeraro? Hanno investito tanto nel territorio, esponendosi in prima persona. Sono stati il top per il Lecce. Oggi non è facile nel mondo del calcio trovare imprenditori disposti a fare questo passo”. 

Spazio quindi ad un’ampia riflessione sui dauni. Non solo sul presente, ma anche sul passato: “Il Foggia è molto condizionato da questa penalizzazione, bisogna recuperare tutto in tempo breve. Non è proprio come partire da zero, bisogna mantenere calma ed equilibrio. L’obiettivo primario per quest’anno, purtroppo, deve essere il mantenimento della categoria. Poi si vedrà. Quanto al passato, beh…Foggia per me è stata e resta una seconda casa. Li sono stato allenatore e calciatore, per quattro anni capitano. Mia moglie è foggiana, i miei figli sono nati proprio li. Di momenti belli ne ho vissuti davvero tanti. Forse il ricordo più forte è legato all’amichevole giocata contro il Real Madrid, fu un’emozione forte. Oppure l’anno che rischiammo la C2 fuori dal campo e poi ricominciammo dalla C1 per poi sfiorare la promozione in B”.