Sembra passata una vita da quando si parlava di calcio giocato, eppure son passati solo alcuni giorni. Il fatto è che i tifosi generalmente sono poco propensi a discorsi diversi dal rettangolo di gioco. Il foggiano però fa storia a sé, se si considera che al termine di un torneo spesso ha dovuto tribolare circa il futuro della propria squadra. Anche in questo i fans rossoneri sono dotati di armatura, di una scorza in grado di sopportare di tutto e di più. E lì che ti rendi conto che forse siamo anche dotati di forte masochismo, poiché a differenza di altre tifoserie, sembra che non ci è dovuto il passare un’estate calcistica a parlare solo ed esclusivamente di programmi, di calciomercato. Anche quest’anno, nonostante un’ottimo campionato, la storia si ripete. Già la spada di Damocle riguardo le possibili penalizzazioni regala un carico di suspense, tale da far dare i numeri al lotto, dal semplice tifoso a personaggi che bazzicano certe tematiche. Ci si mette poi il fatto che in questa brutta vicenda ci sono novità assolute nel mondo del calcio (figuriamoci se non era il Foggia a fare da apripista), e ciò contribuisce ancor di più a farci brancolare nel buio.
Fatto è che siccome siamo costantemente sul chi vive, non possiamo permetterci il lusso di staccare la spina, ma dobbiamo in qualche misura cautelarci. Infatti, non bastasse il deferimento, è la volta poi di chi spara a raffica considerazioni, per lo più insensate o in malafede, atte solo ad affossare ulteriormente il Foggia e con lo scopo malcelato di trarre un ipotetico e fantasioso beneficio. La Pro Vercelli prova a giustificare il proprio campionato fallimentare puntando il dito su di noi, il Bari che per giustificare la patata bollente dei play off, tende ad equipararsi con i guai del Foggia, facendo finta di dimenticare che si tratta di situazioni che hanno poco a che fare l’uno con l’altro, sia in termini tempistici, che di questioni in sé. E vogliamo parlare del patron del Venezia? Probabilmente rancoroso dopo un finale di Foggia-Venezia non certo da gentelman? Ma non è tutto.
Ci si infilano pure giornalisti che da sempre ci sono avversi e che non vedono l’ora di poter buttare fango su di noi. Personaggi legati a società calcistiche “concorrenti” anche per questioni di parentela (società alle prese con campionati “fallimentari” da giustificare ai propri tifosi). Già questo basterebbe perché qualcuno in società si faccia sentire, ma non è tutto. Il silenzio “assordante” contribuisce a dare un senso di smarrimento a tutto l’ambiente, poiché a ciò che è stato detto, si aggiungono conferme o smentite sulle due colonne portanti che dovrebbero pianificare il futuro in casa rossonera. Certo le voci da questo momento in poi su arrivi e partenze, si fanno sempre più insistenti, ed il più delle volte di tratta di vere e proprie bufale per riempire i giornali, ma sta di fatto che su Stroppa e Nember non c’è certezza di nulla. E se ci sono incertezze su queste pedine, come si fa a pensare al futuro? Tutto, ma proprio tutto, porta ad unico auspicio: che Sannella o chi per lui dica qualcosa ed al più presto. L’ambiente rossonero ne ha bisogno. F.f.
Rino La Forgia – www.ilfoggia.com