Foggia Legends: Pirazzini, il capitano con i satanelli tatuati sul cuore

Foggia Legends: Pirazzini, il capitano con i satanelli tatuati sul cuore

Siamo alla vigilia della tanto attesa gara tra le leggende del club rossonero, che lo scorso maggio ha spento 101 candeline. L’evento “Foggia Legends – Un secolo di stelle ” è stato organizzato dal Calcio Foggia 1920 con il Comitato Rossoneri per Sempre e offrirà a tantissimi calciatori, che hanno scritto la gloriosa storia dei satanelli, l’opportunità di poter ricalpestare il prato dello Zaccheria.

Tra le leggende figurerà anche Gianni Pirazzini, recordman di presenze con la casacca rossonera. Una storia d’amore che cominciò nel lontano 1967: Pirazzini aveva 22 anni e con il Foggia fu amore a prima vista.

424 presenze in 13 stagioni da calciatore, 5 anni da direttore sportivo, 7 da team manager e 6 da responsabile del settore giovanile: 31 anni della gloriosa storia del club hanno come assoluto protagonista il “libero” nato a Cotignola nel 1944.

Pirazzini fu una bandiera e l’emblema di uno sport che, forse, non esiste più. Il capitano per eccellenza del Foggia fu il simbolo di un calcio dove la coerenza, l’amore per due colori, l’affetto di una piazza, non vengono messi in secondo piano rispetto agli interessi economici. Un calcio di sentimenti e non di offerte faraoniche, di sceicchi o ricatti di procuratori e agenti. Rispetto, leadership, attaccamento alla casacca rossonera: furono questi i motivi che spinsero Pirazzini a non cedere alle lusinghe di molti club blasonati, decidendo di scrivere la storia di un’unica squadra, il Foggia. In un’intervista rilasciata alcuni anni fa a “Il Mattino di Foggia” dichiarò: “Oggi ci sono troppi interessi, e (questo è un mio giudizio personale) il giocatore cerca sempre di andare dove c’è il maggior guadagno. Ai nostri tempi, invece, c’erano molti più giocatori che decidevano di sposare una determinata causa. Io, per esempio, ho deciso di rimanere a Foggia, facendo anche dei sacrifici”.

Il “biondo di Cotignola” tatticamente ricopriva la posizione di “libero” guidando la difesa in campo e tutta la squadra negli spogliatoi. Nonostante la posizione arretrata, Pirazzini spesso si affacciava anche nell’area avversaria e ciò gli permise di realizzare 13 reti di cui 8 in serie A. Condusse il Foggia a quattro promozioni, tre in Serie A ed una in Serie B e, ancora oggi, le sue doti atletiche e umane sono indelebili nella memoria di tutti i foggiani e di tutti gli appassionati di calcio. L’ex Premier Giuseppe Conte, alla Gazzetta dello Sport, nel 2019 dichiarò: “La prima partita allo stadio l’ho vista con mio padre allo Zaccheria. Tifavo per il Foggia dell’epopea zemaniana. Ricordo soprattutto il Foggia di Pirazzini, capitano che coordinava la difesa da vecchio libero.”

In occasione dei suoi 70 anni, il 20 settembre 2014 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Foggia.

Un amore indissolubile, incondizionato, duraturo. Pirazzini, la leggenda rossonera con i satanelli tatuati sul cuore.

Antonio Iammarino