Foggia, silenzio al limite. Urge una chiara presa di posizione
Sono passati ormai 19 giorni da Frosinone-Foggia, ultima di campionato terminata 2-2 che ha regalato il pass al Parma verso la Serie A. Da quel giorno in poi, in casa rossonera si è abbattuto il silenzio più totale.
Silenzio giustificato e contemplato fino ad oggi per via dell’incertezza, dell’apprensione per alcune possibili stangate in arrivo. Una è arrivata ieri, con l’esclusione dall’intera mutualità per il club rossonero, votata dalle società presenti all’Assemblea della Lega B (la cui scelta era facilmente prevedibile e resta ampiamente discutibile), a causa dello sforamento del “salary cup” non coperto con alcuna garanzia (polizza emessa ma bloccata immediatamente). Decisione questa che ha causato uno scompenso di bilancio che va dai 1,5 ai 2 milioni di euro. Il Foggia farà probabilmente ricorso avendo comunque onorato il pagamento di stipendi e contributi fino a marzo.
Su questa grottesca e pericolosa situazione, ora la piazza esige chiarezza. Vuole sapere quali sono le intenzioni, i programmi, le ambizioni della proprietà in caso di qualsiasi eventuale penalizzazione. La pazienza nell’attendere notizie è ormai ridotta al lumicino. C’è bisogno di pubbliche dichiarazioni in cui si espongono in maniera limpida i problemi e le volontà nell’attuale situazione societaria. Non si possono attendere le richieste della Procura Federale alla prima udienza (22 giugno) per capire ancora quale strada intraprendere. C’è bisogno ora di una presa di posizione netta e decisa, qualunque essa sia, e che questa venga esposta ai tifosi, vittime dell’ennesima bufera piombata sulla loro fede ma mai domi nel difenderla in ogni caso.
Tifosi che sperano in una voglia di rivalsa della proprietà dopo questo tornado unidirezionale che non smette di abbattersi sul Foggia. La risposta però, può arrivare solo dai diretti interessati. Per ora, è solo silenzio.