Foggia, da Zemanlandia ad oggi: si torna a sognare

Foggia, da Zemanlandia ad oggi: si torna a sognare

Quel Gruppo C che quando fu sorteggiato lo scorso agosto fece tremare e non poco tutte le partecipanti. Alcune delle più belle realtà del Sud, ma non solo, riunite in un solo raggruppamento e che da lì ad oggi avrebbero saputo catalizzare l’attenzione di tutti gli appassionanti, dando lustro alle serie inferiori come non accadeva da anni. A comandare il girone più nobile che si sia mai visto nella storia della Lega Pro, oggi e così come da inizio anni praticamente c’è il Foggia. L’unica capace di impensierirla sembra essere un’altra pugliese, il Lecce, distante di appena una lunghezza. Stesso attacco, 50 reti ma rossoneri con la miglior difesa del campionato: il resto sembra appartenere ad un altro campionati, distanti dieci e nove punti.

Per la promozione in Serie B però solo chi giunge prima al termine della corsa ci arriva direttamente, dalla seconda alla decima posizione invece è questione di play-off. Il Foggia è un fiore all’occhiello dell’ex Serie C, per bacino d’utenza, potere economico della società e soprattutto infrastrutture: lo stadio Zaccheria conta oltre 25 mila posti, in piena conformità con le normative europee ed uno degli stadi più caldi e capienti d’Italia, da fare invidia a diverse piazze della Serie A. Peccato che per motivi di agibilità solo in 16 mila possano recarsi presso la struttura foggiana, che ha vissuto negli anni ’90 gli anni d’oro di Zeman e diversi grandi giocatori da lì passati come Signori, Baiano e Rambaudi.

Sono pochissime le società delle serie inferiori che possono permettersi un bilancio in passivo tra ricavi ed uscite, il Foggia è fra queste con quasi 500 mila euro di investimenti in questa stagione di calciomercato. La società ha portato a casa uno dei colpi più costosi di tutta la Lega Pro, pagando il difensore della Salernitana Empereur ben 300 mila euro ed esercitando il riscatto di Francesco Deli dalla Paganese per una cifra di poco superiore ai 150 mila euro. Di contro, nessuna cessione ha comportato introiti in favore della società Foggia calcio. Una dimostrazione di solidità e forza per una dirigenza che ha ambizioni importanti, assecondando quelle di una piazza che ribolle di amore e passione per i propri colori. Il tutto, orchestrato dalla guida sapiente di un ottimo Stroppa che ha saputo sino ad ora fare anche meglio di De Zerbi, che ottimi ricordi aveva lasciato in Puglia prima della non felice esperienza al Palermo.

Una Lega Pro che sembra seguire l’andamento di una Serie A ed in generale del calcio italiano lentamente più vicino a colmare il gap coi maggiori campionati europei, a livello di qualità di gioco e statistiche, per un torneo sempre meno tattico e con giovani interessanti provenienti dai vivai. A livello di stadi restiamo i secondi d’Europa, dietro solo la Bundesliga, ma a preoccupare è la capienza media: quella di quest’anno è fra le peggiori degli ultimi 50 anni e siamo anche ultimi dietro il Belgio in Europa, con strutture sempre più grandi ma anche sempre più vuote.

In questo senso, la buona notizia dei nuovi stadi annunciati da Roma e Fiorentina sembrano poter essere il traino per le altre società italiane più importanti: un passo necessario per rendere appetibile il prodotto calcio italiano anche all’estero dal punto di vista dei diritti d’immagine, tv e sponsor.