Mamma che noia, un Foggia brutto e senza spirito ne prende 2 dall’Avellino. Inutile il gol di Vitale

Mamma che noia, un Foggia brutto e senza spirito ne prende 2 dall’Avellino. Inutile il gol di Vitale

IL TABELLINO

Calcio Foggia 1920 – U.S. Avellino 1-2

Calcio Foggia 1920 (3-5-2): Fumagalli; Germinio, Gavazzi, Agostinone; Kalombo (45′ Dell’Agnello), Gentile, Raggio Garibaldi (45′ Mbaba), Garofalo, Di Masi; Curcio (71′ Balde), D’Andrea (90′ Tascini). A disposizione: Di Stasio, Vitale, Ndiaye, Dell’Agnello, Tascini, Moreschini, Morrone, Lucarelli, Aramini, Pompa, Balde. All. Marchionni

U.S. Avellino (3-5-2): Forte; Rizzo, Aloi, Miceli, Bernadotto (70′ Fella), Santaniello (70′ Maniero), De Francesco, Dossena (76′ Rocchi), Ciancio, Burgio (25′ Adamo), D’Angelo (70′ Silvestri). A disposizione: Pane, Pizzella, Tito, Silvestri, Fella, Errico, Rocchi, Adamo, Mariconda, Maniero, Bruzzo, Nikolic. All. Braglia.

Arbitro: Paolo Bitonti (Sez. di Bologna)

Assistenti: Carmelo De Pasquale – Roberto Fraggetta (IV°: Eduart Pashuku)

Ammoniti: 20′ Burgio (AVE), 28′ Aloi (AVE), 53′ Germinio (FOG), 70′ Mbaba (FOG), 75′ Dossena (AVE)

Espulsi:

Angoli: 1-5

Recupero: 2′ p.t.; 3′ s.t.;

Reti: 35′ D’Angelo (AVE), 62′ Santaniello (AVE), 86′ Vitale (FOG)

Note: serata mite, circa 350 spettatori;

Per 90 minuti si spengono i riflettori che illuminano forte i malumori e si accendo i fari dello Stadio Zaccheria per accogliere nella tana dei rossoneri Foggia e Avellino. Una partita che ha sempre quel qualcosa di particolare, una partita che porta indietro nel tempo quando Rivaldo regalò una gioia agli irpini, ma un’amara sconfitta a quel Foggia pronto a cavalcare la Serie B.

Nel turno infrasettimanale valido per la sesta giornata di Lega Pro – Girone C, allo Zac si sfidano due squadre dal passato storico.

Per il Foggia mister Marchionni perde Cristian Anelli squalificato, ma ritrova l’esperto centrale Gavazzi. Dall’altra parte, il tecnico Braglia punta alla vittoria per rilanciare il suo team verso le zone più alte della classifica. Il tempio dello sport foggiano, riapre al pubblico e su una capienza massima di 1000 spettatori -per via delle norme anti-covid, ndr-, sono circa 350 gli spettatori che hanno riempito gli spalti.

PRIMO TEMPO. 3′ minuti dopo il fischio d’inizio, Kalombo scende sulla fascia destra, si accentra e prova la conclusione di sinistro che però, sporcata, termina in corner. Nei primi 10′ una partita spezzettata ha visto le due squadre studiarsi con l’Avellino costretto in più riprese a fermare azioni di manovra del Foggia. Al minuto numero 12, Santaniello dalla destra con un diagonale sporco impegna Fumagalli che uscendo in tuffo evita alla sfera di raggiungere il centro dell’area piccola. Al 16′ un buco difensivo apre all’azione dell’Avellino e Santaniello a due passi da Fumagalli di testa colpisce clamorosamente fuori. Tanta confusione ed un Avellino poco incisivo sotto portano frenano il risultato sullo 0-0 al 18′. Al minuto numero 20 Kalombo con un elastico supera a grandi falcate Burgio, costretto a fermarlo con un fallo. Sull’intervento del difensore biancoverde, il direttore di gara è costretto ad estrarre il primo giallo di giornata. Un’azione nata da calcio d’angolo al 28′ porta Ciancio a provare il gol in rovesciata, ma la giocata sfuma sul fondo. Sulla ripartenza il numero 4 degli avversari, Aloi, stende duramente Curcio e becca un giallo che è quasi arancione. Alla mezz’ora il risultato è fisso sullo 0-0 con l’Avellino che ha sciupato un paio di occasioni da gol, mentre il Foggia ha subito diversi interventi molto duri nella zona di centrocampo, interventi che potevano ricevere anche sanzioni più severe dall’arbitro. Al 35′ un cross dalla destra trova il tocco di testa di Santaniello, Kalombo manca la palla ed un cross dal versante sinistro serve D’Angelo che sulla linea di porta insacca in rete. Gol dubbioso che però viene assegnato e l’Avellino passa in vantaggio. Al minuto numero 38 un cross di Kalombo trova D’Andrea che manca il tocco finale che poteva dare al Foggia la parità. Al 47′ prima del termine della prima frazione, viene annullato un gol a Miceli nato da un tiro a volo teso e rasoterra, finito nell’angoli basso alla destra di Fumagalli.

SECONDO TEMPO. Nella ripresa mister Marchionni butta nella mischia Dell’Agnello e Mbaba per Kalombo e Raggio Garibaldi. Al 54′ un cross dalla sinistra rasoterra trova Santaniello che colpisce male e sciupa una ghiotta occasione. Al 60′ un Foggia sterile senza trama di gioco e con poco spirito giochicchia a centrocampo mentre un Avellino in vantaggio lascia giocare i propri avversari sempre più spenti. Al 61′ Gavazzi commette un fallo netto su un avversario in piena area di rigore e l’arbitro assegna il rigore, trasformato poco dopo in gol da Santaniello. Alla mezz’ora della ripresa con l’Avellino in vantaggio per 2-0 il modo di giocare del Foggia (privo di gioco) non cambia. Dell’Agnello prova sponde e torri ma accanto a lui trova solo il nulla. Il gol che accorcia le distanze arriva al minuto numero 86 quando una galoppata di Mbaba serve un buon cross spinto in rete dal giovane Vitale: 1-2. Il gol di Vitale non servirà a cambiare la gara, una partita davvero noiosa che regala la vittoria agli ospiti.

Un Foggia brutto, senza idee, senza spirito e forse anche senza uomini di peso in rosa, perde per la terza volta consecutiva dopo Bisceglie e Catanzaro. Un ambiente buio, cupo, triste ed arrabbiato va a creare un mix letale con risposte che dal campo non arrivano. Se la vittoria al debutto con il Potenza aveva aperto a qualche sorriso, le successive tre gare hanno portato sullo Zac nubi sempre più nere e cariche di malumori. Domenica bisognerà sfidare in trasferta la Ternana e poi bisognerà ospitare il Bari in casa. Due match ad alta tensione che potrebbero condizionare pesantemente la posizione in classifica del Foggia. Non sono escluse novità societarie con l’imprenditore Nicola Canonico alla porta in attesa di risposte dalla dirigenza rossonera. L’aria è tesa, anzi tesissima…

Daniel Miulli

Categoria: La Cronaca