Re Pietro di petto, il Foggia “de core”. Andria schiantata
Re Pietro ci mette il petto, il Foggia ci mette il cuore. All’ultimo minuto, nell’ultimo attimo possibile, i satanelli gettano l’anima oltre l’ostacolo Fidelis Andria e lo schiantano dimostrando, definitivamente, di essere una grande squadra. Una di quelle che il campionato lo può, lo sa e lo deve vincere. Mister De Zerbi gongola e dimostra di aver saputo leggere la partita azzeccando le sostituzioni. Fuori Gerbo, ieri sera sotto tono; Floriano, poco lucido nella ripresa dopo un buon primo tempo e Loiacono non per demeriti ma per inserire un’altra punta, dentro Riverola, Sainz-Maza e Viola. E sono proprio lo spagnolo e la punta calabrese a confezionare l’azione magistrale che permette al Re di bucare Poluzzi. Palleggio raffinato del prodotto del vivaio “blaugrana”, passaggio al volo per l’accorrente ex Reggina che in spaccata volante mette al centro per l’accorrente centravanti catanzarese che, come si addice a un “nobile”, la mette dentro con il suo petto (e già a Rieti aveva realizzato con i pettorali, ndr), quasi a suggellare ulteriormente il suo legame “de core” con il popolo rossonero.
Partita non bella, il Foggia dimostra di essere più somigliante a quello visto contro Catanzaro e Melfi sotto il profilo del gioco. La Fidelis Andria è ben messa in campo, arcigna, gioca per portare a casa il punto, soprattutto perché dopo pochi minuti di gioco perde l’attaccante Grandolfo per infortunio (sostituito da Matera che uscirà anch’egli, nella ripresa, per un guaio muscolare, ndr) e passa larga parte della contesa a difendersi e a perdere tempo più che a impensierire Narciso.
Poche le annotazioni sui taccuini dei cronisti presenti in uno Zaccheria riempito in massa dai tifosi rossoneri. Nel primo tempo si segnalano tre occasioni. La prima capita al 18° sui piedi di Coletti che spara bene da fuori area dopo una bella azione manovrata da parte dei dauni, ma la palla fa la barba al palo. Al 44° sono i biancazzurri a creare pericolo su calcio d’angolo ma Narciso sventa d’istinto. Un minuto dopo è capitan Agnelli a provare in semirovesciata ma la sua “schiacciata”, su cross di Floriano, è bloccata da Poluzzi.
Nella ripresa, al 22°, ci prova Strambelli per la Fidelis con un tiro a giro all’esito di una azione di contropiede, ma la palla sorvola la traversa. Al 28° Agnelli sfrutta bene un cross dalla destra di Angelo ma il suo colpo di testa termina di pochissimo alto. Poi più nulla, girandola di sostituzioni e l’Andria sempre più intenta a far trascorrere minuti per strappare il pari. Nel recupero, Piccinni prova sorprendere Narciso da ottima posizione dopo un contropiede, ma il guardiapali rossonero è attento e para. Poi il tripudio, il boato, l’urlo liberatorio con Iemmello che insacca inesorabilmente alle spalle di Poluzzi.
Domenica prossima secondo appuntamento casalingo di fila contro la capolista, a sorpresa, Messina. E il Foggia dovrà fare propria l’intera posta in palio per continuare a percorrere la strada della trascendenza.
FOGGIA (4-3-3) – Narciso, Angelo, Loiacono (84° Viola), Gigliotti, Di Chiara; Agnelli, Coletti, Gerbo (58° Riverola); Sarno, Iemmello, Floriano (67° Sainz-Maza). In panchina: Micale, Bencivenga, De Giosa, D’Allocco, Lodesani, Bollino, Agostinone, Tarolli, Sicurella. Allenatore: Roberto De Zerbi
FIDELIS ANDRIA (4-3-1-2) – Poluzzi, Tartaglia, Fissore, Aya, Cortellini; Onescu, Bisoli, Piccinni; Strambelli; Grandolfo (5° Matera – 82° Alhassan), Morra (70° Kristo). In panchina: Cilli, Paterni, Ferrero, Vittiglio, Bangoura, Cianci, Capellini. Allenatore: Luca D’Angelo
RETI – 94° Iemmello (Fg)
NOTE – Arbitro Livio Marinelli di Tivoli. Angoli 5-4 per il Foggia. Ammoniti: Gigliotti, Coletti e Floriano (Fg); Onescu e Strambelli (FA). Recupero 1 minuto nel primo tempo, 5 minuti nel secondo tempo.