La vigilia di Bari-Foggia – I biancorossi per il record del San Nicola, i rossoneri per confermarsi squadra da trasferta
Chi vive di calcio lo sa. In partite come come quella fra Bari e Foggia non esistono favoriti, non esistono classifiche, non esistono tatticismi. L’emotività è troppa, gli schemi saltano, la lucidità vacilla. Chi vive di calcio, lo sa. Che quando l’entusiasmo si trasforma in passione, emozioni indescrivibili possono venire alla luce. E che è solo grazie a sfide come quella di domani, che vale ancora la pena amare questo sport. Nonostante tutto.
Il derby d’Apulia torna in un campionato professionistico a distanza di 20 anni dall’ultima volta. Avversarie due squadre con caratteristiche differenti e con percorsi e obiettivi diametralmente opposti. Da una parte la caccia alla settima vittoria consecutiva fra le mura amiche e al conseguente record dello stadio San Nicola, dall’altra la voglia di confermarsi squadra da trasferta, dando seguito agli ultimi risultati positivi ottenuti lontano da casa. Da una parte l’ambizione di conservare la prima posizione, per tentare, magari, una prima mini fuga sulle concorrenti dirette, dall’altra la voglia di trovare continuità, per allontanarsi dai bassifondi di una classifica ancora molto corta. Bari e Foggia si giocano domani una bella fetta di stagione. Lo fanno all’interno di un palcoscenico importante, davanti a un pubblico delle grandi circostanze. La festa è tutta pugliese e l’occasione è di quelle da non fallire.
Biancorossi e rossoneri si affrontano a Bari per la 25esima volta nella loro storia. Il bilancio strizza l’occhio ai galletti, usciti vittoriosi in tredici circostanze (a fronte di sei vittorie daune e cinque pareggi). L’ultimo precedente, però, non evoca grandi ricordi dalle parti del capoluogo. Si giocava il secondo turno di Coppa Italia e ad imporsi fu proprio il Foggia dell’allora mister De Zerbi (2-1 il risultato finale, con gol inutile di Defendi fra le fila baresi). Dirige l’incontro il signor La Penna della sezione di Roma 1.