Le pagelle rossonere: Dalmasso l’unica luce, Zeman straperde tatticamente

Le pagelle rossonere: Dalmasso l’unica luce, Zeman straperde tatticamente

Il Catanzaro fa di un sol boccone il Foggia di Zeman. La squadra allenata da Vivarini surclassa i rossoneri e si impone per 2-6. Solo Dalmasso evita che il passivo per la squadra di Zeman sia ancora peggiore. Di seguito le pagelle dei rossoneri.

Dalmasso 6.5: Nonostante i sei gol subiti, è il migliore dei suoi. Salva il risultato in più occasioni con parate decisive e riesce anche a neutralizzare il rigore di Biasci, poi ribadito in rete da Gatti.

Garattoni 5: Vandeputte macina chilometri e lo manda completamente in confusione. Spesso gli attaccanti e i centrocampisti gli scappano alle spalle e seminano il panico.

Sciacca 4: Al 24′ lascia la sua squadra in 10 uomini a causa di un fallo da ultimo uomo, assolutamente evitabile. Da quell’episodio, il Foggia entra in totale caduta libera.

Girasole 4: Ha tante responsabilità sui gol subiti. Iemmello e Biasci fanno quello che vogliono, senza la minima ostruzione dei difensori del Foggia. Marcature larghe, letture in ritardo, posizionamenti non ottimali e in continuo affanno: insomma, una gara pessima.

Nicolao 4.5: Negativa la sua performance. Non si intende con i suoi compagni di reparto e spesso tiene in gioco gli attaccanti del Catanzaro che eludono la trappola del fuorigioco di Zeman.

Garofalo 5.5: Perde tanti duelli a centrocampo, dove i calabresi sovrastano i rossoneri. Nonostante ciò, non tira indietro mai la gamba e realizza anche il gol, seppur inutile, del 2-6.

Petermann 5: Il pressing degli avversari non gli permette di impostare con tranquillità. Da quando il Foggia rimane in dieci si spinge maggiormente in avanti e spesso lascia “buchi” che vengono occupati dalle incursioni degli uomini di Vivarini.

Rocca 5.5: È lui ad avviare il contropiede che conduce all’1-0. Risulta tra i più vivi pure nel secondo tempo, anche se commette molti errori negli appoggi, che lanciano le offensive del Catanzaro.

Merola 5.5: L’assist per Curcio è efficace e intelligente. Da quando il Foggia rimane in inferiorità numerica, sparisce dai radar e viene sostituito al 45′.

Turchetta 5: Gioca poco, poiché è lui a lasciare il posto a Di Pasquale dopo l’espulsione di Sciacca. Nel breve lasso di tempo in cui è in campo, perde tutti i duelli con i centrali del Catanzaro, maggiormente strutturati fisicamente.

Curcio 5.5: Sigla il primo gol che illude lo Zaccheria con un diagonale chirurgico. Quando il Foggia rimane in 10 è troppo solo in attacco e non riesce più a rendersi pericoloso.

Di Pasquale 4.5: Il suo ingresso non cambia il copione del match. Il Catanzaro riesce a sfondare da tutte le parti e la difesa del Foggia sembra inerme di fronte alle scorazzate avversarie.

Vitali 4.5: Perde tanti palloni, non salta mai l’uomo, non ripiega con efficacia in difesa. Inutile il suo contributo nel secondo tempo.

Rizzo 5: Sostituisce Nicolao nel secondo tempo. Cambiano gli interpreti, non la sostanza.

Zeman 4: Tecnicamente il Catanzaro è indubbiamente superiore al Foggia e la sconfitta ci può stare. Ma, tatticamente, il Foggia si mostra disastroso. La difesa così alta, con meccanismi ancora da oleare, spiana la strada agli inserimenti degli esterni del Catanzaro, che attacca con tanti uomini e arriva senza alcun problema in area. Ostinarsi a proporre un tipo di gioco, probabilmente, non è sempre la migliore scelta. Talvolta, sarebbe necessario adattare gli schemi e le decisioni in base alle caratteristiche degli avversari e soprattutto alla qualità della rosa a disposizione. Ma questo è Zeman, nel bene e nel male.

Antonio Iammarino