Inizierà alle ore 18 di domenica la sfida, lunga 7 giorni e 180 minuti più recupero, tra Lecce e Foggia. Le due formazioni classificatesi rispettivamente seconda (Foggia) e terza nel Girone C di Lega Pro, si affronteranno in semifinale.
Il Foggia basa il suo calcio sulla velocità ed una fase offensiva collaudata che prevede il gioco palla a terra con inserimenti continui sia sulle fasce che per vie centrali. Ragnatela di passaggi rapidi e precisi atti a far muovere le difese avversarie per poi sorprenderle creando la superiorità numerica in zone del campo già predeterminate. Probabilmente questo penalizza un po’ la fase difensiva, spesso esposta alle ripartenze avversarie che quando riescono a recuperare la sfera trovano di sovente la retroguardia rossonera costretta a rinculare perché molto distante dall’area difesa da Narciso che funge, in maniera spesso determinante, da “libero“. Un calcio comunque redditizio quello voluto da De Zerbi che si scontrerà con quello pragmatico di Braglia.
L’allenatore del Lecce predilige compattezza nei reparti, poco fraseggio e verticalizzazioni continue senza disdegnare il lancio lungo a cercare Moscardelli. Un calcio non bello a vedersi che però ha portato tantissimi punti. Il Lecce è una formazione che fa della forza fisica il suo punto di forza, ama la ricerca continua della porta avversaria ma in fase offensiva si affida un po’ troppo alle giocate del singolo, quell’estemporaneità su cui Braglia può contare, avendo tanti giocatori forti ed intercambiabili con caratteristiche offensive, sia in campo che in panchina. Il neo è senza dubbio la facilità con cui dopo un’azione offensiva il Lecce perde la misura tra i reparti che si allungano in maniera quasi naturale, esponendo la rocciosa ma lenta difesa ai veloci contrattacchi avversari e senza la protezione del centrocampo. In più di un’occasione Perucchini ha evitato il peggio, soprattutto nelle partite vinte con il minimo scarto. Due squadre diverse dicevamo ma nello stesso tempo molto forti, come d’altronde tutte quelle che disputeranno i play-off. Il Lecce deve cercare di andare a Foggia con un risultato positivo, cercando poi in terra dauna di non commettere gli stessi errori della gara che costò la panchina ad Asta, persa per 4-0. Anche il pubblico avrà un peso importante nella doppia sfida: al via del Mare si spera possano esserci 15.000 cuori giallorossi ma anche a Foggia sarà così perché i supporter rossoneri saranno vicini alla loro squadra come hanno fatto nella gara di sette giorni fà contro l’Alessandria.
De Zerbi ha qualche indisponibile tra i suoi, come l’ex Angelo, di meno Braglia che a parte Camisa e Freddi potrà contare su tutti gli effettivi. Il Lecce deve cercare di convertire l’inevitabile pressione in carica sportiva senza perdere la lucidità: così facendo potrà giocarsi le sue carte per cercare di imporsi contro il Foggia nella prima delle due sfide.
Solo una tra loro approderà alla finalissima che sancirà la quarta formazione che nella prossima stagione si cimenterà nel campionato di Serie B. Domenica si affronteranno due formazioni che si sono battute con onore fino alla fine per cercare di strappare al Benevento il primo posto; due squadre forti che probabilmente farebbero bella figura anche nella categoria superiore ma allo stesso tempo molto diverse.
Fonte: www.pianetalecce.it