Lega Pro, rush finale: le quotazioni delle 18 squadre del girone C

Lega Pro, rush finale: le quotazioni delle 18 squadre del girone C

E’ corsa a due, oramai, tra Benevento e Lecce per quanto riguarda la promozione diretta in serie B. Col Cosenza oramai ai margini, Foggia e Casertana possono sperare solo in qualche clamoroso passo falso delle due compagini giallorosse. In chiave play-off, oltre alla cinque già citate, anche il Matera, distante soli cinque punti dalla terza piazza, potrà dire la sua. In bassa classifica, Juve Stabia, Catanzaro, Catania, Melfi e Monopoli si sfideranno per evitare le ultime due posizioni che obbligheranno alla disputa dei play-out (che Ischia e Martina difficilmente eviteranno). Ma anche l’Akragas non può dirsi del tutto tranquilla ed è chiamata a chiudere quanto prima la pratica salvezza.

In RIALZO

Benevento I giallorossi sono una macchina da guerra quasi irresistibile. Tre vittorie consecutive senza incassare reti e una leadership contesa al momento solo dal Lecce, l’ultima squadra a battere i sanniti prima di Natale. Di buono c’è che il team di Auteri già da qualche mese coniuga risultati e gioco, dopo le fisiologiche difficoltà iniziali dovute all’impostazione raffinata e tattica del proprio tecnico.

Lecce Con la vittoria di Cosenza, i giallorossi potrebbero aver estromesso una delle candidate alla promozione, ma si vedrà. Nel frattempo i salentini, finora la squadra che ha fatto più punti in fuori dalle mura amiche, non perdono un match dalla trasferta di Catanzaro dell’8 novembre. Nella corsa col Benevento, il calendario sorride alla squadra di Braglia anche se, il prossimo 1 maggio, ci sarà lo scontro diretto proprio in terra sannita. Quella coi campani (che andranno a Cosenza prima di aspettare il Catania) sarà evidentemente la gara che deciderà una stagione.

Matera Per i biancazzurri è stato un marzo favoloso che ha portato in dote tre vittorie ed un pari, risultati anticipati comunque dai pareggi in trasferta di Benevento e Foggia. Col Martina si è vista per almeno 60 minuti una squadra affamata e divertente, e che ha concesso poco. Peccato per i passi falsi iniziali che hanno compromesso qualsiasi velleità di promozione diretta, ma i lucani potranno lottare fino all’ultimo per un posto nei play-off. E, con questa condizione fisica e mentale, non sarà una impresa ottenerli.

Fidelis Andria Peccato che, ad una difesa quasi imperforabile (la migliore del girone), e che non prende gol addirittura da sei gare, non abbia corrisposto un attacco altrettanto produttivo. Ma il mese di marzo è stato assai positivo per i pugliesi, già corsari a Messina a fine febbraio e poi autori di due vittorie ed altrettanti pareggi. Arriverà una salvezza tranquilla, come era poi nei programmi iniziali dato anche l’organico di una certa qualità.

Paganese Nel girone di andata, mister Grassadonia ha dovuto fare i conti con troppe defezioni per pensare di garantirsi continuità di risultati. Ma, col nuovo anno, è cambiato tutto. E’ stata premiata, intanto, la coerenza tattica del trainer salernitano, che si è quasi sempre affidato al 4-3-3 senza operare mai grossi stravolgimenti metodici. E poi, nel mercato invernale, gli azzurrostettati hanno pescato un elemento di ottima prospettiva come il baby Della Corte che, pur nascendo come centrocampista, sta dimostrando di potersi disimpegnare con ottimi risultati da terzino a sinistra. Difesa sigillata con Sirignano al fianco di Bocchetti e finalmente disponibile Palmiero che era mancato tanto agli azzurrostellati. Bene anche la gestione dei rinnovi, compreso quello del tecnico. Manca all’appello solo Caccavallo ed è un peccato. Le parti sono purtroppo assai distanti ma chissà che non possa succedere il miracolo. Ma è così, in genere, che si spiega l’ascesa sempre più gustosa della squadra che, ormai, è ad un passo dalla salvezza.

Martina E’ un dato di fatto che l’approdo in panchina di Daniele Franceschini ha rivoltato il rendimento della squadra come un calzino. Due vittorie ed altrettanti pari prima dello stop di Matera, in verità contro un gruppo in perfetta salute. I biancazzurri, fino ad un mese, fa parevano lontani anche dalla terzultima posizione ed ora, con Ischia e Melfi in difficoltà, possono sperare di ritagliarsi un piazzamento che consenta loro di disputare in casa il secondo match play-out. Di sicuro, quella pugliese, per quanto se la dovrà vedere a stretto giro con Foggia e Benevento, è la squadra più in salute di tutte quelle della zona rossa.

STABILE

Foggia Troppi alti e bassi negli ultimi periodi nonostante un mercato di gennaio imperioso, forse il migliore del girone. Le due recenti vittorie, e la finale di Coppa Italia, hanno ridato ossigeno alla squadra di De Zerbi, che però ha perso punti che potrebbero rivelarsi decisivi nell’inseguimento delle battistrada. A fronte del migliore attacco del girone (47 gol), resta una difesa che ha subìto troppo (27 reti incassate). Alla ripresa subito Catania e Casertana e, dopo due settimane, Cosenza in trasferta. Non sarà impossibile, ma difficile sì.

Casertana Anche i Falchetti hanno pagato, sulla strada della promozione, un eccesso di discontinuità. La debacle di Benevento, e il pari in extremis di Martina, avrebbero potuto tagliare le gambe ad un gruppo ferito anche dalle tante turbolenze ambientali. Il successo brillante sull’Akragas, col debutto positivo di Tedesco in panchina, hanno fatto capire, però, che i rossoblù non hanno alcuna intenzione di terminare nell’anonimato. Si è passato dal 3-5-2 di Romaniello al 3-4-3 del nuovo tecnico. Pochi cambiamenti, e una fiducia incondizionata accordata al neo allenatore, che hanno riequilibrato una situazione che rischiava di deteriorarsi ancora di più.

Messina La sconfitta nel derby di Catania non ha di certo ridimensionato il bel percorso intrapreso dalla squadra di Lello Di Napoli nelle ultime settimane. Anche perché, al Massimino, la prestazione è arrivata, sebbene non supportata da quella malizia necessaria per uscire indenni da una sfida che invece poteva essere portata a casa. Ma il lavoro del trainer napoletano si vede sul campo e sta dando i suoi frutti con la crescita esponenziale di diversi elementi comunque dotati tecnicamente come Gustavo e Giorgione.

Akragas Della favola Rigoli abbiamo parlato nell’ultimo magazine. Sei vittorie consecutive ed un ritrovato entusiasmo che solo il tecnico siciliano poteva apportare all’ambiente. Poi un fisiologico rallentamento che lascia comunque inalterate le speranze di salvezza diretta. Certo, il calendario non è amico, con le trasferte di Lecce, Foggia e Melfi e la chiusura in casa col Benevento. Non sarà facile, quindi, tenere il Monopoli, sotto di sei punti, a debita distanza. Ma questo gruppo, questo allenatore e questo ambiente possono riuscirci. Di sicuro occorrerà invertire il rendimento fuori dall’Esseneto degli ultimi tempi.

Juve Stabia La salvezza non è ancora raggiunta visto che le Vespe si trovano ancora in un’area a rischio. Tanti i pareggi ottenuti sotto la gestione Zavettieri (14 in tutto il campionato, record per il girone) e squadra che non è mai riuscita a conseguire un filotto corposo di risultati per svoltare. Il calendario, tuttavia, non è proibitivo anche se, al momento, le percentuali di salvezza diretta e di play-out si equivalgono. Ma occorrerà non sbagliare per non trovarsi irrimediabilmente risucchiati.

Catania Difficile dire se il successo nel derby col Messina avrà rappresentato la svolta per una squadra non spumeggiante e che ha sfruttato ogni episodio favorevole. Le trasferte con Foggia e Benevento saranno da brividi anche se non è detto che decideranno i giochi in chiave salvezza. Per ora, si riparte da tre punti che fanno morale. E si vedrà se la mano di Moriero avrà sortito reali effetti anche se, per qualità della rosa, sarebbe stravagante veder precipitare i rossoazzurri nei play-out. Ma, senza una coesione ambientale che sta venendo meno negli ultimi tempi, per quanto legittime siano le apprensioni dei tifosi, il cammino potrebbe farsi complicato.

IN RIBASSO

Cosenza Il mese di marzo ha ridimensionato terribilmente i progetti dei silani che, nello scontro diretto col Lecce, si sono giocati un bonus decisivo per la promozione. Anche se, per larghi tratti del campionato, la squadra di Roselli aveva dato dimostrazione di essere all’altezza di altre avversarie partite coi favori del pronostico. Troppi, e anomali, i quattro gol presi (col Lecce) per una difesa tra le più solide del campionato. Nonostante gli impegni casalinghi con Benevento e Foggia, ai calabresi resta oramai solo la carta dei play-off. Se le squadre che hanno obiettivi seri si vedono realmente a marzo, il Cosenza è purtroppo imploso in maniera quasi inaspettata.

Catanzaro La vittoria sulla Lupa Castelli, oramai condannata, ha ridato un po’ di ottimismo ai giallorossi, ma la strada da percorrere verso la salvezza è ancora lunga e difficile. In trasferta, i calabresi sono assai arrendevoli come testimoniano i 10 gol presi (senza segnarne alcuno) nelle ultime tre gare. Dopo un ottimo percorso che aveva bagnato positivamente il suo impatto in panchina, Alessandro Erra ha rallentato la propria marcia a tal punto da essere messo in discussione dalla società. Sarà con ogni probabilità decisivo il match col Monopoli di fine aprile, che però sarà giocato in casa.

Monopoli Squadra più formato trasferta, dove non perde da cinque gare, a fronte delle tre sconfitte rimediate al Veneziani nelle ultime uscite. Non è una coincidenza che, in casa, peggio dei pugliesi ha fatto solo la Lupa Castelli. Fatto sta che i biancoverdi non hanno vissuto un mese di marzo positivo, con due soli punti in quattro gare. E i tifosi, che ad un certo punto avevano sognato un approdo più tranquillo verso la salvezza, ora rumoreggiano. E prendono di mira il tecnico Tangorra. Come detto dal trainer biancoverde nel post-partita col Foggia, sarà essenziale non sbagliare gli scontri diretti. Su tutti, aggiungiamo noi, quello di Catanzaro. Fondamentale per la sua importanza.

Melfi I gialloverdi, a secco di successi dal 3-0 rifilato all’Ischia il 21 febbraio, hanno purtroppo dimenticato come si vince. E, cosa peggiore, non sono convincenti. Anche con l’Andria, ne è uscita una prestazione a corrente alternata, con qualche sprazzo positivo ma tanto buio. Anche l’appeal di Ugolotti tra i tifosi pare calato, forse per qualche scelta tecnica ma soprattutto per l’atteggiamento di una squadra che, coi pugliesi di D’Angelo, avevano una occasione ghiotta per tentare la scalata verso la salvezza diretta, ora complicata. Però, al di là dei ricordi fin troppo nostalgici che ha lasciato nell’ambiente il Melfi stellare dello scorso anno, la tifoseria normanna non è di quelle abituate a fare troppe e deleterie pressioni. La chiave, quindi, potrà essere solo la coesione di tutte le componenti che, a differenza di altre realtà, qui sanno come unirsi e fare la differenza.

Ischia All’inizio della sua gestione, l’ex trainer Di Costanzo aveva accumulato cinque punti in tre partite, uscendo sconfitto immeritatamente da Agrigento il turno successivo. Un impatto positivo, quindi. In quel periodo, pareva che isolani potessero infilare un filotto autorevole di risultati, nonostante la spending review di gennaio avesse complessivamente indebolito la rosa. Poi il crollo, coinciso con una serie di problematiche non solo tecniche, ma anche societarie ed ambientali. Il club, attualmente, non ha un direttore sportivo nè generale. E forse manca di chiarezza e di qualche figura importante di riferimento. E i tifosi, dal canto loro, non hanno mandato giù il mancato ritorno ad Ischia nonostante le promesse iniziali. Ad Antonio Porta, nonostante le due sconfitte che hanno inaugurato il suo ritorno, non si può rimproverare nulla perché la sua squadra ha dato segni di risveglio importante sia a Foggia sia mercoledì scorso con la Paganese. Non è bastato per fare punti, anche perché la condizione fisica generale è ancora insufficiente. I play-out sono oramai scontati ma l’orgoglio del gruppo, e una ritrovata brillantezza atletica, potranno consentire ai gialloblù di non partire battuti. Tutt’altro.

Lupa Castelli Il campionato dei laziali, virtualmente retrocessi in D, non si è deciso di certo a Catanzaro. Le otto sconfitte consecutive hanno rappresentato un po’ l’andamento crepuscolare di una squadra che ha pagato anche il fatto di non poter sfruttare il fattore campo. Da categorie superiori il Centro d’Italia-Manlio Scopigno di Rieti, ma poco utile senza tifosi. Perché la Lupa non ha mai avuto seguito in città. E non è stata premiata neanche da un mercato di gennaio che le aveva cambiato parzialmente volto. Insomma, un campionato iniziato male e finito peggio. Senza mai la speranza di poter dare un senso alla stagione e senza uno zoccolo duro di appassionati.