Le pagelle di Catania-Foggia

Le pagelle di Catania-Foggia
Ci sono partite che sono emblema del momento di una squadra. Catania-Foggia è l’ultima dimostrazione di questa teoria. I rossoneri riescono ad avere la meglio su un Catania piuttosto sfortunato grazie ad una punizione di Chiricò deviata da Gil Drausio. Qualcuno diceva “non c’è limite al peggio” e forse pensava alla situazione attuale degli etnei, che si trovano arenati nel limbo antecedente la zona Play-Off. Ancora una sinfonia, invece, per la banda di Stroppa. Sicuramente non la miglior prestazione della stagione, un gol casuale e una manovra lenta (anche per l’assenza di Vacca) come non mai. Eppure i dauni sono riusciti a sfatare il tabù “Massimino”: il Foggia prima di questo pomeriggio non era mai riuscito ad imporsi ai piedi dell’Etna contro il Catania. Partita sporca, brutta e anche cattiva. Una di quelle partite che, se vinte, valgono 6 punti. Match bloccato e probabilmente destinato ad uno zero a zero, se non fosse stato per un episodio che ha sorriso ai Satanelli. Paradosso vuole che i rossoazzurri siciliani escano con zero punti nonostante una partita decisamente più “offensiva” rispetto a quella dell’andata, tra le mura dello Zaccheria, dove riuscirono a strappare uno zero a zero. Foggia che pur senza il suo solito palleggio e la buona padronanza del gioco, riesce a portare via l’intero bottino, rischiando comunque poco o nulla, con Guarna che ringrazia. Distacco, quindi, invariato tra prima e seconda. Lecce che vince al “Via del Mare” con il Fondi e Foggia che risponde dall’Etna. Un testa a testa quanto mai avvincente con i rossoneri avanti di quattro lunghezze e un prossimo turno interessantissimo con i dauni che ospiteranno la Paganese e i salentini che saranno di scena al San Vito di Cosenza. Parafrasando Stroppa e Agnelli, testa bassa e pedalare. Non cambia nulla rispetto ad una settimana fa, se non il fatto dover giocare una partita in meno.

Ecco le nostre pagelle:

GUARNA, voto 6: Sostanzialmente non pervenuto, le (rare) conclusioni dei catanesi o sono fuori misura o ampiamente alla portata dell’estremo difensore di Catanzaro. Sporca i guanti solo su una conclusione di Russotto dalla distanza. ATTENTO

LOIACONO, voto 6: Non è la sua partita della vita ma una cosa è certa: che siano Marchese, Russotto o Di Grazia, dal suo lato non si passa. Corre e difende, esattamente ciò che gli si chiede. Unica pecca è l’ammonizione che gli farà saltare la partita con la Paganese. DILIGENTE

MARTINELLI, voto 6,5: Sente la fiducia del mister, della squadra e dell’ambiente. È sempre elegante ed impeccabile. Pronto nelle chiusure e una soluzione in più nella (lenta) manovra del Foggia. Rischia in qualche intervento, ma va bene così.  LODEVOLE

COLETTI, voto 6,5: Stessa partita del compagno di reparto. Non lascia passare praticamente nulla. Cerca il bis del gol con il Lecce, mette “in porta” Di Piazza e si offre sempre come regista aggiunto. GRANITICO

RUBIN, voto 6: È il solito Rubin con meno occasioni per scodellare la palla in area con il suo mancino. Solita spinta ma la mossa tattica di Pulvirenti, che gli piazza Parisi e Di Grazia sulla sua corsia, lo limita. Per il resto si limita ad amministrare con calma ed esperienza. Esce acciaccato per Figliomeni (s.v.). BASIC

AGAZZI, voto 6,5: Manca Vacca e tocca a lui dirigere il traffico della mediana rossonera. Complice la poca precisione di capitan Agnelli soffre nella gestione del pallone soprattutto nel finale, però come riesce a divincolarsi, dai suoi piedi partono le occasioni più pericolose del Foggia. Da sottolineare il solito dinamismo e il pregevole assist per Mazzeo che, però, spreca tutto. METRONOMO

AGNELLI, voto 5,5: A sorpresa viene buttato nella mischia al posto di Vacca con risultati non indimenticabili. Spesso sbaglia nella gestione del pallone per sua stessa ammissione perché più incline al mantenimento del risultato che alla gestione del pallone. RIVEDIBILE

DELI, voto 6: Il suo problema è che ci ha abituato troppo bene e quando non si trasforma in “Kakà” sembra che non abbia giocato bene. Dal suo piede, questa volta, non partono né gol né assist però viene costantemente marcato a uomo e raddoppiato e anche quando è sottotono ne giovano i suoi compagni. Esce per Gerbo. DELI-CATO

CHIRICO’, voto 6: Ha il merito di calciare la punizione, che complice Gil, va a infilarsi alle spalle di Pisseri. Ci prova contro Marchese e Bergamelli ma sono ostacoli duri da superare. Crea costantemente superiorità quando innescato ma è troppo altalenante e spesso si perde in giocate singole e testarde. ELETTO

MAZZEO, voto 6: È un attaccante a tutto campo, un giocatore di quelli che in un noto gioco manageriale di calcio sarebbe etichettato come “punta completa” però a volte dimentica come graffiare all’interno dell’area di rigore. Davanti a Pisseri, splendidamente imbeccato da Agazzi, getta alle ortiche il possibile 0-2. SMALIZIATO

DI PIAZZA, voto 5,5: Sarà il ruolo da esterno, sarà la sua terribile voglia di fare gol, sarà qualsiasi attenuante del caso ma il numero 9 rossonero tra Lecce e Catania ha sprecato almeno 3-4 palle gol nitide. C’è da dire che l’ex Vicenza compensa con un lavoro sporco allucinante come sottolineato dal capitano Agnelli in conferenza stampa. Di Piazza è una punta e giocare da esterno non è facile. Anche Iemmello l’anno scorso trovava difficoltà quando agiva sull’out. Il bomber di Partinico sull’esterno, invece, sembra a suo agio ma spesso pare arrivare stanco e poco cinico all’appello con la rete. Di Piazza ha i gol nei piedi e per il Foggia sarebbe di incredibile importanza trovarli e aggiungerli a quelli dei suoi altri bomber, su tutti Mazzeo. PARTECIPE

GERBO, voto 6,5: Qualunque sia l’avversario, qualunque sia il campo, Gerbo c’è. Entra ed è in partita. Una sua invenzione porta Di Piazza al tiro, che da due passi spara alto. È il dodicesimo uomo della squadra, quando si gioca allo Zac, il tredicesimo. MOTORINO

SAINZ-MAZA, voto 5: Letteralmente spaesato appena entrato in campo, praticamente l’opposto del numero 25 rossonero. L’impatto sul match non è dei migliori, pecca di incisività ma prova a sacrificarsi. OPACO

Agostino Piacquadio – www.foggia.iamcalcio.it

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