La sfida tra Foggia e Casertana ha visto i rossoneri sconfiggere per 1-0 la compagine campana guidata dall’ex Campilongo. A deciderla, un gol di Loiacono al 31′. Ecco le pagelle rossonere di I AM CALCIO FOGGIA:
MICALE 7,5 – Formidabile. Sicuramente il migliore in campo il giovane portiere di San Paolo di Civitate, che chiude lo specchio a tutte le conclusioni dei casertani indirizzate a rete, superandosi con interventi plastici e riflessi da felino, decisivi per mettere in cascina questi fondamentali tre punti.
LOIACONO 7 – Oltre al gol “di rapina”, offre la solita gara rocciosa e dispendiosa di energie sulla fascia destra. Il primo gol in Lega Pro lo ricorderà a lungo vista l’importanza che esso possiede.
POTENZA s.v. – Esce dopo un quarto d’ora per infortunio. Si spera sia nulla di grave per recuperarlo subito contro il Lecce. (D’ANGELO 5 – Entra a freddo e sbaglia molto, soprattutto in fase di disimpegno, quando per svariate volte, porta troppo palla e finisce per regalarla agli avversari pronti a ripartire in contropiede. Serve più concentrazione visto il ruolo delicato che ricopre.)
GIGLIOTTI 5 – Era una gara da 6,5 fino al fatidico momento dell’ingenua espulsione (esagerata?), attribuitagli dal direttore di gara per una reazione dopo le provocazioni di un avversario che, comunque, si lascia cadere fingendo platealmente di aver subito un qualcosa di dannoso. Lascia la squadra in dieci per quasi venti minuti e salta l’insidiosa trasferta di Lecce. Difficilmente perdonabile.
AGOSTINONE 6,5 – Altra gara sopra la sufficienza per un giocatore che ormai ha convinto anche i più scettici che non credevano in lui: il posto da titolare lo merita eccome se gioca sempre con questa grinta e dedizione. E non chiamatelo più terzino riadattato.
AGNELLI 6,5 – Il solito capitano. Si vede dai primi minuti che è carichissimo, quando fa sentire sulle gambe degli avversari il calore e la pressione dello Zaccheria. Non molla niente, negli ultimi, spasmodici minuti di gara dà il massimo e si rivela fondamentale in alcuni interventi.
QUINTO 6,5 – Molti tifosi urlano dagli spalti “Finalmente!”. E sì, perché dal metronomo rossonero il pubblico si aspetta questo tipo di prestazioni. Chiuso dalle marcature a uomo affibbiategli da Campilongo, riesce comunque a destreggiarsi egregiamente. Da applausi il modo in cui carica la squadra insieme al capitano Agnelli dopo l’espulsione di Gigliotti.
MINOTTI 5,5 – Ancora non convince l’ex pezzo pregiato della cantera atalantina. Parte bene, mostrando giocate di qualità nei primi venti minuti, tra cui una veronica che fa quasi venir giù lo stadio. Cala a vista d’occhio durante la gara, apparendo ancora non al meglio della forma. De Zerbi lo sostituisce al 78′. (GREA s.v.)
SARNO 6 – Per l’apporto in fase offensiva meriterebbe l’insufficienza: si intestardisce un po’ troppo nel dribbling e non incide come dovrebbe. Ma conta tanto in questa gara il lavoro sporco e la sua propensione ad aiutare la squadra in fase difensiva, che gli permette di raggiungere a pieno la sufficienza. A fine gara appare stremato per i chilometri macinati.
IEMMELLO 5,5 – Non è al top e si vede: non fa reparto come ci ha abituati a vedere, in fase di conclusione appare quasi nullo. Neanche il nuovo look ai capelli aiuta a migliorare la prestazione. (CAVALLARO 6,5 – Un panchinaro di solito è triste e nervoso per la bocciatura del mister. Lui tutto il contrario: entra con la voglia di spaccare il mondo (come già successo in altre gare), aiutando molto in fase difensiva (decisivo un suo intervento in chiusura nel finale), e risultando molto pungente per la retroguardia casertana. Fumagalli gli nega la gioia del gol a pochi minuti dal suo ingresso in campo.
SAINZ-MAZA 6 – Qualcosina in più e avrebbe strappato il 6,5. Gioca tutto sommato una buona gara, mostrando al pubblico, seppur in quantità minore, le solite prelibatezze tecniche a cui ci ha abituati nelle ultime partite. Su calcio di punizione sta diventando quasi un cecchino, visto che il 90% dei suoi tiri da fermo, centra lo specchio della porta.
DE ZERBI 7 – Stasera non è tanto il gioco mostrato dalla squadra che gli rende omaggio (abbiamo visto partite di gran lunga migliori sotto questo punto di vista), ma sono la voglia, la passione, la grinta che la squadra mette in campo a stupire e a far innamorare un’intera piazza. Il merito è tutto suo, del giovanotto sanguigno che dirige questo gruppo e che, in tempi non sospetti, parlava di una squadra qualitativamente adatta a puntare ai play-off, attirando a sé più di qualche critica. Il risultato? Fa gola a molti club di B e soprattutto di A. Ma lui lo ha promesso: vuole solo il rossonero…