Cinquina dall’Avellino, Stroppa si prende le colpe: “Non è una questione di schema, è di testa”
Si assume tutta la responsabilità. E lo ha fatto anche in campo, a fine partita, andando sotto la curva del Foggia – situazione tutt’altro che abituale, anche in occasione dei trionfi -, per chiedere scusa ai propri sostenitori. L’allenatore del Foggia calcio, Giovanni Stroppa, arriva in sala stampa facendo autocritica. E non si nasconde (Leggi: Foggia, altra manita! Si diverte anche l’Avellino, al Partenio finisce 5-1).
L’APPROCCIO. “Non è stata una questione di modulo, perchè anche all’inizio sembravamo frastornati, non abbiamo giocato. Nei primi dieci minuti potevamo essere sotto di due – tre gol. E’ uma questione di testa, mi assumo tutta la responsabilità e dobbiamo ancora capire la categoria, io per primo”.
LO SCHEMA. Motiva la scelta del 3-5-2 – “Se alcuni calciatori mi dimostrano di essere pronti, io penso a delle alternative, ma mi sono ricreduto durante la partita” -, però non vuol sentire solo di tattica: ” Non è una questione di sistema di gioco, è una questione di testa, di approccio mentale. Arrivavamo sempre secondi”.
REAZIONE DA UOMINI. Come si esce da questa situazione? “Si esce da uomini – sottolinea Stroppa -, credendo in quello che si fa perchè non si può buttare tutto. Tecnicamente – sostiene Stroppa – possiamo fare la serie B alla grande, ma dobbiamo migliorare moralmente”.
IN DISCUSSIONE. La sensazione – conclude Stroppa – è che potevi andare avanti ma non fare gol. Serve un approccio più da uomini, meno da settore giovanile”. E quando gli si chiede del futuro. risponde senza giri di parole: “Certo, mi sento in discussione”.