Quasi un mese fa, alla vigilia di Ascoli-Foggia, spuntarono le prime indiscrezioni sulla vicenda-Curci e, nonostante la buona vittoria in terra marchigiana, da lì sarebbe iniziato il periodo più duro della recente “nuova” vita del Foggia Calcio. L’arresto dell’ex socio Massimo Curci ha complicato ulteriormente la posizione e la situazione del club. All’ex vicepresidente si contesta il riciclaggio di denaro attraverso il pagamento in nero di emolumenti agli ex tecnici De Zerbi e Possanzini, agli ex calciatori rossoneri Iemmello e Arcidiacono e agli attuali tesserati Guarna, Empereur, Vacca, Chiricò, Floriano e Sarno. Inoltre, il rischio di una penalizzazione in classifica nel caso di responsabilità oggettiva del club incombe e aggiunge un ulteriore peso alle difficoltà che i rossoneri stanno affrontando in campo, con risultati balbettanti, per utilizzare un eufemismo. Come se non bastasse, il clima di incertezza societaria del presunto passaggio di quote tra Sannella e Follieri, tra le conferme e le smentite di un gioco a quattro angoli che coinvolge i Follieri, i Sannella, Tony Podesta e Ron Burkle, non agevola per nulla il tutto. Guardando al “campo”, se si escludono le due sconfitte iniziali contro Pescara e Avellino, il Foggia è stato in grado di regalare punti a quasi tutte le compagini affrontate. Spesso si è detto “questi punti persi si faranno sentire“. Bene, quel momento è adesso. Mai come in queste settimane il Foggia avrebbe bisogno di certezze, che purtroppo vacillano e si fa fatica a trovare. I satanelli avrebbero un disperato bisogno di fare punti per affrontare in maniera più serena un mercato di riparazione, necessario come l’acqua nel deserto. Tra poche ore, alle 20.30, scenderà in campo al “Picco” di La Spezia una squadra con ben 8 indisponibili con palesi limiti tecnici e tattici, che Stroppa, come un pugile all’angolo, sta cercando di proteggere con le residue forze. E’, però, in questi momenti che si fa ricorso alle riserve più estreme di energia per sovvertire un trend poco gratificante. Un anno fa, a Melfi, di questi tempi, ci fu la svolta dello scorso campionato, poi trionfale. L’auspicio è che Stroppa e co. si ripetano ma per uscire con un risultato soddisfacente dal “Picco” bisognerà fare molto di più di quanto visto con il Cittadella sei giorni fa. Il Foggia, Stroppa, e gli stessi giocatori non sono all’ultima spiaggia ma il match contro i bianconeri di Gilardino e Granoche tanto avrà da dire, in un modo o nell’altro. Vincere per dimenticare il passo falso di sabato scorso. E’ questo il mantra di Spezia e Foggia, in piena lotta salvezza e separate da due soli punti in classifica.
Gli uomini allenati da Fabio Gallo hanno infatti fin qui raccolto 20 punti frutto di cinque vittorie ed altrettanti pareggi. Una formazione che tra le mura amiche è in grado di esprimersi sicuramente meglio che fuoricasa. Le uniche vittorie bianconere sono arrivate, infatti, al Picco. 17 sono i punti raccolti nelle ultime gare interne e solo sette quelli lasciati per strada. Ne sa qualcosa il Pescara di Zeman che due settimane fa è tornato in Abruzzo dopo aver subito un passivo di quattro reti a zero. Bianconeri che scenderanno con il 4-3-1-2, con Mastinu alle spalle del tandem d’attacco composto da Granoche e Forte. Tra i pali Manfredini quartetto difensivo composto da De Col, Giani, Terzi e Lopez. A centrocampo Pessina e Maggiore sono gli indiziati per agire ai lati di Bolzoni. Convocati, e dunque, arruolabili Acampora, Giorgi e Di Gennaro.
“Per giocare a Foggia ci vogliono le palle“. Probabilmente è vero, probabilmente è un’enfatizzazione del momento. Tuttavia, queste parole del difensore centrale Luca Martinelli, ben sintetizzano quanto sia duro il momento attuale del Foggia Calcio. La terza sconfitta allo “Zac” per gli uomini di Stroppa, ha consegnato ai rossoneri il poco invidiabile record, condiviso con il Novara, di essere la squadra con il peggior ruolino di marcia. Oltre a tutte le vicende presentate, i rossoneri devono fare i conti con un’emergenza infortuni che ricorda quasi una “Caporetto”. Ben otto gli indisponibili, di cui almeno 4 potenziali titolari. Resteranno a casa, infatti, gli infortunati Guarna, Pelizzoli, Figliomeni, Empereur, Deli, Ramè, Mazzeo, Nicastro. Nonostante Stroppa stia provando a fare da pompiere, spegnendo gli eccesivi timori (“Il momento è di assoluta difficoltà, soprattutto a livello numerico. La classifica non è bruttissima, non dobbiamo e non possiamo mollare la presa“), è difficile non fare i conti con la classifica e il, sovrano, campo che dice che il Foggia non vince da un mese, contro l’Ascoli. Solito 4-3-3 per i rossoneri. Tra i pali confermato Tarolli. Mentre in difesa, con il rientro di Coletti e Camporese, Loiacono dovrebbe tornare sulla corsia di destra e Camporese al centro del reparto con Martinelli, pronto ad insidiare l’ex Brescia. Celli titolare della corsia mancina. Cabina di regia affidata a Vacca, con Agnelli ed Agazzi, preferito a un impreciso Gerbo, a completare il reparto. In attacco, infine, ci sarà Beretta a guidare l’attacco e con Fedato e Calderini ai suoi lati. Chiricò disponibile a partita in corso. Attenzione anche a Floriano che può insidiare la titolarità di Calderini.
PROBABILI FORMAZIONI
SPEZIA (4-3-1-2): Manfredini; De Col, Giani, Terzi, Lopez; Pessina, Bolzoni, Maggiore; Mastinu; Granoche, Forte. All. Gallo
FOGGIA (4-3-3): Tarolli; Loiacono, Camporese, Coletti, Celli; Agnelli, Vacca, Agazzi; Fedato, Beretta, Calderini. All. Stroppa