“Stroppa bravo, ha un guppo collaudato” Abbattista presenta Foggia-Catania

Trasferta sulla carta complicata per gli etnei in quel di Foggia. Approfondiamo la conoscenza dei pugliesi attraverso un’intervista con Antonello Abbattista di fcm.netplanet.it
Qual è la vera forza del Foggia attuale? Il sistema di gioco messo in atto dall’allenatore si presta ad esaltare più i singoli o il collettivo?
La forza dei rossoneri sta, indubbiamente, nella capacità di essere ormai un gruppo collaudato che, fin dalla Serie D e grazie alla presenza di elementi come Agnelli, Quinto, Loiacono e altri ha saputo sempre far ben integrare i nuovi arrivi. Merito delle varie compagini societarie che si sono succedute e del “diesse” Beppe Di Bari che, da cinque anni, lavora davvero bene per consegnare a Padalino e De Zerbi prima e Stroppa poi, organici sempre all’altezza delle varie categorie che i dauni hanno disputato nell’ultimo quinquennio.
Giovanni Stroppa è stato intelligente e abile – qualità che gli sono state riconosciute dalla squadra – nel non stravolgere il lavoro svolto da De Zerbi fino a Ferragosto. Il Foggia è sempre un collettivo che gioca a memoria e dove ogni meccanismo è ormai ampiamente collaudato.
A giochi ormai fatti, il Foggia ritorna dall’ultima trasferta a Lecce con qualche rimpianto o pienamente soddisfatto del risultato?
Pienamente soddisfatto. E se avesse vinto non avrebbe rubato nulla (traversa di Rubin e clamorosa ciabattata di Agnelli a Bleve battuto). I satanelli hanno imposto il proprio gioco contro il Lecce che, a sua volta, non ha sfigurato. Una partita vera, piacevole e in cui sono stati i rossoneri maggiormente protagonisti.
Dopo le prime undici giornate, chi ha particolarmente brillato per continuità di rendimento tra gli uomini a disposizione di mister Stroppa?
Ci sono diversi uomini che hanno ben figurato finora. E il Foggia ha la capacità di far brillare, nel corso della gara, più singoli che riescono anche a sopperire a qualche calo di forma o di tensione di qualche compagno in campo, quando capita. Su tutti Vacca, calciatore da Serie A cui pare destinato già da gennaio. Ottimo Angelo, 35 primavere sulle spalle ma atleticamente e tecnicamente perfetto. In avanti Mazzeo e Padovan stanno facendo bene ma devono ancora centrare la continuità.
In un torneo fin qui ricco di soddisfazioni, stona la pesante sconfitta subìta a Castellammare di Stabia. Come giustificarla?
La Juve Stabia è prima non a caso, sia pur con un solo punto di vantaggio sul terzetto Foggia-Lecce-Matera. I rossoneri erano in serata no e le “vespe” hanno giocato davvero una partita gagliarda. Il gol di Liviero in apertura per i campani e l’espulsione di Empereur nella ripresa tra le fila dei dauni, hanno contributo a rendere più evidente la disfatta.
Domenica prossima il Catania scenderà in campo allo “Zaccheria”. Che tipo di partita ci si deve attendere? Quali reparti potrebbero, alla lunga, essere decisivi?
Il Foggia dovrà vincere e come sempre imporrà il proprio gioco. Sicuramente Stroppa tende a far giocare di più la squadra sfruttando la profondità a differenza di De Zerbi che faceva applicare un tiki-taka “militare”. Il Catania dovrà contrastare un collettivo che però, se preso coraggiosamente di petto e pressato, può andare in difficoltà.
Classifica alla mano, ritiene ci siano delle squadre che, per opposti motivi, occupano posizioni non prevedibili alla vigilia del torneo?
Il Catania è un esempio e, purtroppo, lo è da due tornei per via di penalizzazioni davvero invalidanti. Il Catanzaro ha deluso parecchio. Il Monopoli è l’autentica sorpresa anche se inizia a perdere qualche colpo. Il Melfi non ha un organico da ultimo posto. In cima ci sono le squadre accreditate sulla carta al salto di categoria.
Foggia a parte, quale squadra le sembra maggiormente attrezzata per guadagnare, alla fine del torneo, un posto utile per il salto di categoria?
Avendo già affrontato Lecce, Juve Stabia e Matera, tutte sui propri campi, dico Juve Stabia.