Sul “Penzo” sventola bandiera bianca
Alla fine del campionato, quando si tirano le somme di un intero anno di tormenti, non è difficile che siano determinanti più le partite degli altri che le nostre. Così, messo in cascina il 2-1 contro lo Spezia allo Zaccheria, ci siamo tutti catapultati sul divano davanti alla tv per vedere se la Salernitana fosse riuscita nel miracolo di fermare la corsa del Perugia al Renato Curi. È Radunovic l’eroe rossonero del pomeriggio, ancor più di “Cristiano” Tonucci che con una semirovesciata da leggenda ha lasciato a bocca perta un distratto Zaccheria. Il giovanissimo portiere serbo va prima a togliere le ragnatele dal “sette” per neutralizzare una magistrale punizione di Diamanti e poi si supera ribattendo un colpo di testa ravvicinato di Cerri che strozza in gola l’urlo liberatorio di 8.000 perugini ad una manciata di secondi dalla fine. Se andiamo oggi a Venezia con ancora qualche speranza Play Off appesa ad un sottile filo di seta lo dobbiamo senz’altro al “ragno” di Belgrado. Al Penzo così sarà partita vera, com’è giusto che sia, e tornerà la laguna a tingersi di rossonero come un anno fa in supercoppa quando, già dalle prime luci dell’alba, era tutto un via vai di sciarpette rossonere sui ponti e sulle rive della Serenissima. Non sarà magari l’ennesimo esodo, ma più di mille anime al Penzo ribadiranno a tutt’Italia che quando il Foggia scende in campo non lo fa mai remingo (You’ll never walk alone! Do you remember?). Non ce ne vogliano gli amici veneziani ma come, adesso, non rievocare le celebri rime di Arbaldo Fusinati all’indomani della caduta della Repubblica di Manin e Tommaseo (inutilmente aiutata dai napoletani) nella speranza che questa volta sia rossonero l’invasore ostile? E allora giù con la parafrasi:
“…sulle tue pagine
scolpisci o storia,
che il Foggia venne
in cerca di gloria;
così il Venezia
al Penzo arranca…
sul ponte sventola
bandiera bianca!
Francesco Bacchieri – www.ilfoggia.com