Quattro club contro la Lega Pro: “Stiamo scadendo nel ridicolo. CONI e FIGC, riportate la democrazia”
Quattro società di Lega Pro – Prato, Forlì, Aversa Normanna e Pavia – hanno inviato un altro esposto al CONI e alla FIGC sulla situazione venutasi a creare all’interno della governance della Lega Pro ed emettendo il seguente comunicato indirizzato ai Presidenti Giovanni Malagò e Carlo Tavecchio:
“Facciamo seguito all’esposto inviato in data 12 gennaio 2015 con il quale denunciavamo le irregolarità gestionali e la violazione dei principi di democrazia poste in essere dagli organi direttivi attualmente in carica della Lega Pro e la sostanziale inattività della F.I.G.C – si legge nella nota, inviataci dall’ufficio stampa del Prato e firmata dal presidente Paolo Toccafondi. – Dopo il comunicato stampa del C.O.N.I. del 13 u.s., con il quale si dava atto dei contatti intervenuti con la F.I.G.C e della assicurazione che sarebbe stata convocata una assemblea avente all’odg gli argomenti richiesti dalle società firmatarie di una apposita istanza, la Lega Pro ha emesso un comunicato [LEGGI QUI, ndr].
La attuale dirigenza della Lega Pro, dunque, invece che dare assicurazioni circa il rispetto delle norme statutarie e degli inviti della FIGC, continua a rivendicare diritto ad agire arbitrariamente, senza il rispetto delle regole e delle indicazioni degli organi preposti.
A questa situazione di grave irregolarità si è aggiunta una iniziativa paradossale, da parte della attuale dirigenza della Lega Pro, che non si sa se qualificare comica o drammatica.
La dirigenza della Lega Pro, difatti, ha impugnato la delibera con cui le società avevano bocciato il bilancio. Al di là dei numerosi profili di inammissibilità, sia con riguardo ai principi della giustizia sportiva e sia con riguardo ai principi di diritto sostanziale, in questa sede merita sottolineare un aspetto.
La impugnativa si fonda, essenzialmente, su di un unico argomento: il voto contrario alla approvazione del bilancio sarebbe stato espresso non in ragione della non condivisibilità di bilancio, ma come manifestazione di sfiducia nei confronti della dirigenza che lo avrebbe redatto. È lo stesso atto della attuale dirigenza della Lega Pro che riconosce di non avere più la fiducia della maggioranza delle società.
Ciononostante continua a non convocare l’assemblea con all’ordine del giorno la revoca del presidente e del Consiglio direttivo in carica e a non dimettersi.
Anche questa impugnativa, dunque, si iscrive, proprio per la contraddizione che la caratterizza, in questo goffo ed arrogante tentativo di restare abbarbicati alla poltrona, a dispetto di tutto
Il problema è che questa condotta sta affossando nel ridicolo l’intero movimento calcistico, arrecandogli danni enormi ed irreversibili.
Di qui la non procrastinabilità di un intervento degli enti preposti, che riporti la Lega Pro alla normalità democratica”.