Gianni Roccotelli, ‘Taranto, ora devi rialzarti’
Nato a Bari nel 1952, l’ala destra Gianni Roccotelli (con la maglia del Taranto nella stagione 1979/80 in serie B è famoso per la sua rabona. In riva allo Ionio l’ex fantasista ha vissuto un periodo bellissimo come conferma, a Blunote: “A Taranto ho vissuto, davvero, una bella esperienza: riuscimmo a salvarci, nonostante, a fine stagione ci squalificarono tre-quattro calciatori per via del calcioscommesse. Il pubblico era esemplare: una sorta di dodicesimo uomo in campo. Ci dava forza trascinandoci verso il risultato positivo. Ho avuto il piacere di incontrare calciatori di serie A come Pavone e Massimelli. Potevamo fare più punti”.
L’ASSIST…: “A Taranto ho realizzato tre o quattro gol: ci tengo a ricordare quello fatto fare con il Como che quell’anno era, ancora, imbattuto e aveva un certo Vierchwood in difesa. Feci un bel dribbling e un cross per Galli che realizzò”.
LA RABONA: “Già a 17 anni nelle fila del Barletta in serie C, mi divertivo a fare questo gesto tecnico che chiamavo incrociata (in Argentina significa colpo di coda). Anni dopo la fece anche Maradona. Una delle più belle mi riuscì con l’Ascoli, mentre con la maglia della Nocerina segnai (con la rabona) alla Juve Stabia mettendo il pallone all’incrocio. Per me era una cosa normale calciare così anche se molti allenatori mi dicevano di non farla perché avrei preso in giro l’avversario”.
TARANTO: “Abitavo a San Vito, ma in centro ci andavo spesso: mi accoglievano sempre alla grande. L’anno dopo andai al Cesena visto che mia moglie voleva avvicinarsi a casa: il presidente Carelli mi offri venti milioni in più, ma purtroppo dovetti lasciare Taranto a malincuore. I tifosi mi volevano bene: in campo ero uno che non si risparmiava”.
IL CALCIO MODERNO: “Il calcio è cambiato: ora è più tattico e gli spazi sul rettangolo di gioco, sono ridotti. Prima era tutto più genuino. Inoltre adesso ci sono molti stranieri e mancano talenti del nostro paese. Anni fa tecnicamente eravamo più forti. Adesso gli allenamenti sono composti da più partitelle e palestra”.
IL TARANTO: “Domenica scorsa gli ionici hanno ottenuto un pareggio in quel di Francavilla che sicuramente, avrà dato entusiasmo. Con il calore del pubblico la salvezza è fattibile. Purtroppo mercoledì è arrivata una pesante sconfitta per la classifica con la Reggina: adesso gli ionici devono rialzarzi. Domenica a Lecce, i rossoblù, se la vanno a giocare”.
IL FATTACCIO: “Ripeto il Taranto ha molte possibilità di salvarsi. Quello che è accaduto due settimane fa è stato un gesto bruttissimo che nel calcio non deve esistere. Quando giocavo non ho mai subito questo tipo di umiliazione. L’unica volta fu una forte contestazione verbale in quel di Nocera”.
LA RABONA: “Già a 17 anni nelle fila del Barletta in serie C, mi divertivo a fare questo gesto tecnico che chiamavo incrociata (in Argentina significa colpo di coda). Anni dopo la fece anche Maradona. Una delle più belle mi riuscì con l’Ascoli, mentre con la maglia della Nocerina segnai (con la rabona) alla Juve Stabia mettendo il pallone all’incrocio. Per me era una cosa normale calciare così anche se molti allenatori mi dicevano di non farla perché avrei preso in giro l’avversario”.
TARANTO: “Abitavo a San Vito, ma in centro ci andavo spesso: mi accoglievano sempre alla grande. L’anno dopo andai al Cesena visto che mia moglie voleva avvicinarsi a casa: il presidente Carelli mi offri venti milioni in più, ma purtroppo dovetti lasciare Taranto a malincuore. I tifosi mi volevano bene: in campo ero uno che non si risparmiava”.
IL CALCIO MODERNO: “Il calcio è cambiato: ora è più tattico e gli spazi sul rettangolo di gioco, sono ridotti. Prima era tutto più genuino. Inoltre adesso ci sono molti stranieri e mancano talenti del nostro paese. Anni fa tecnicamente eravamo più forti. Adesso gli allenamenti sono composti da più partitelle e palestra”.
IL TARANTO: “Domenica scorsa gli ionici hanno ottenuto un pareggio in quel di Francavilla che sicuramente, avrà dato entusiasmo. Con il calore del pubblico la salvezza è fattibile. Purtroppo mercoledì è arrivata una pesante sconfitta per la classifica con la Reggina: adesso gli ionici devono rialzarzi. Domenica a Lecce, i rossoblù, se la vanno a giocare”.
IL FATTACCIO: “Ripeto il Taranto ha molte possibilità di salvarsi. Quello che è accaduto due settimane fa è stato un gesto bruttissimo che nel calcio non deve esistere. Quando giocavo non ho mai subito questo tipo di umiliazione. L’unica volta fu una forte contestazione verbale in quel di Nocera”.
Categoria:
Serie C
Tags:
Fonte: www.blunote.it