Lecce: Liverani ha conquistato tutti: parole, fatti, punti
Non c’è più quella strana sensazione di insoddisfazione generale che si è respirata fino a due giornate fa ed il merito non può che essere di Fabio Liverani, un allenatore che si finge giovane ma che in realtà la sa lunga, almeno quanto uno che si è già fatta una intera carriera alle spalle. La sua gavetta il Genoa, il Leyton Orient e la Ternana: due esoneri ed un miracolo, giusto per rimarcare il fatto che nel calcio il curriculum è solo storia e non garanzia.
Ora però non bisogna fare l’errore al contrario. L’aver vinto due gare – tre, considerando quella con il Rende – non fa del Lecce la squadra da battere, la Juventus della serie C come ha detto ieri Zavettieri. Anzi. Il Lecce è la squadra che si può battere, nel senso che se non resta concentrata per tutti e 90 i minuti la beffa è sempre dietro l’angolo. Liverani ha bisogno ancora di tempo, non ha già risolto l’enigma, ha solo capito come funziona.
Ed in effetti questa squadra funziona alla grande. Anche in maniera inaspettata. Di Arrigoni abbiamo sempre detto che non è quel giocatore che tutti si aspettavano: non è Pirlo perché non ha tra le sue corde la giocata vincente, il passaggio da 40 metri, l’intuizione. Ed invece ieri non è stato così perché ha pescato spesso le punte dalla metà campo, riconquistata palla, dando la possibilità agli attaccanti di esprimersi in profondità. Una cosa mai vista prima con questa squadra. Sarà l’influenza dell’ex regista più che dell’allenatore, sarà che davvero questi ragazzi hanno ripreso a giocare nel senso ludico del termine.
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Anche in attacco le cose funzionano al meglio. Torromino è decisivo anche quando non segna e quell’assist per la rete di Costa Ferreira ne sottolinea la classe, Caturano è finalmente tornato al gol anche se negli ultimi 180 minuti è sembrato comunque un altro giocatore. In generale sembrano ingranaggi ben assestati in un sistema che va solo testato ma che gira alla grande. Resta sempre il grande dubbio sui black out difensivi, anche ieri se non ci fosse stato il gol annullato sul 2-2 staremmo parlando di ben altro. Forse. Ad ogni modo, lo abbiamo detto, Liverani ha bisogno di lavorare e probabilmente del mercato di Gennaio per completare la sua opera.
Intanto però Tsonev sembra essere un punto fermo di questa squadra e anche questa ci pare essere una notizia lieta dal momento che il bulgaro è un calciatore di prospettiva per i giallorossi. Prospettiva tecnica ed economica.
Potremmo ancora soffermarci sui singoli ma farlo noi non è importante quanto invece il fatto che se ne occupi proprio Liverani. Non si è mai visto, almeno a Lecce, un allenatore che parla dei singoli con tanta naturalezza, spiegando i minuziosamente e senza sillogismi aristotelici i motivi per cui giocano o non giocano, piacciono o non piacciono.
Insomma, Liverani ci piace ed ha conquistato subito tutti prima con le parole e poi con i fatti. Parla il giusto, fa parlare il campo. Ricordiamocelo quando le cose non dovessero girare al meglio…
Fonte: www.pianetalecce.it