Lega Pro…tagonisti: tornare ad innamorarsi del calcio – seconda parte
“…la va a tocar para Diego, ahí la tiene Maradona, lo marcan dos, pisa la pelota Maradona, arranca por la derecha el genio del fútbol mundial, y deja el tendal y va a tocar para Burruchaga… ¡Siempre Maradona! ¡Genio! ¡Genio! ¡Genio! ta-ta-ta-ta-ta-ta… Goooooool… Gooooool… ¡Quiero llorar! ¡Dios Santo, viva el fútbol! ¡Golaaaaaaazooooooo! ¡Diegooooooool! ¡Maradona! Es para llorar, perdónenme … Maradona, en una corrida memorable, en la jugada de todos los tiempos… barrilete cósmico… ¿de qué planeta viniste? ¡Para dejar en el camino a tanto inglés! ¡Para que el país sea un puño apretado, gritando por Argentina!… Argentina 2 – Inglaterra 0… Diegol, Diegol, Diego Armando Maradona… Gracias Dios, por el fútbol, por Maradona, por estas lágrimas, por este Argentina 2 – Inglaterra 0”.
Victor Hugo Morales, telecronista argentino nel commentare il gol del 2-0 di Diego Armando Maradona sull’Inghilterra al Mondiale del Messico 1986.
Ci scuserete se questa settimana abbiamo utilizzato una citazione straniera senza la traduzione. Il bello di quelle parole e la poesia in esse nascosta, si sarebbe persa. Non crediamo che sia così difficile comprendere cosa volesse dire Victor Hugo Morales, nel dubbio vi invitiamo a guardare tutto il video e la cronaca per apprezzarne maggiormente il valore (clicca qui).
La testa e le gambe sono pronte per tornare a correre sui campi, ma TuttoLegaPro.com prima che i novanta minuti prendano il sopravvento sull’emozioni dell’ultimo turno di campionato, vuole con lo spazio de i “Lega Pro…tagonisti”, attendere ancora un attimo: gustarsi ciò che di bello la Lega Pro può regalarci ogni settimana.
> Alessandro Cesarini (Pavia):
Guardi la carriera e le squadre girate da Alessandro Cesarini e se non dessi uno sguardo all’anno di nascita, il 1989, stenteresti a credere che abbia quell’età. A 25 anni, l’attaccante del Pavia ha già indossato sette maglie: sarà il potere della flessibilità o del mercato, ma non sono poche.
Nato a La Spezia, sabato nel derby contro la Cremonese ha tirato fuori dal cilindro una giocata da applausi. Azione in solitaria sul limite dell’area di rigore grigiorossa – una zona che di solito non consente tanti fronzoli – con la difesa ospite alquanto molle nel farlo muovere come vuole. E come si dice in questi casi: l’occasione fa l’uomo ladro. Alessandro non ci ha pensato due volte e quando ormai la sfera poteva sfuggirgli, ha deciso di non andare oltre una pennellata su una tela, ma di produrre un’opera d’arte: pallonetto così millimetrico e preciso da lasciare di stucco Battaiola, colpevolmente troppo fuori dai pali, ma allo stesso tempo quel tanto che è bastato a Cesarini per regalare un quadro dai colori biancoazzurri ai fortunati tifosi del Pavia, presenti al “Fortunati”. Quando anche le rime aiutano una giocata di livello superiore.
DELIZIOSO
> Lecce:
Utilizzando per un attimo il titolo di questa settimana, per tornare ad innamorarsi del calcio c’è bisogno che qualcuno lo sappia giocare: domenica scorsa il Lecce al “Ciro Vigorito-Santa Colomba” di Benevento ha realmente giocato un bel calcio. Senza voler scomodare paragoni importanti, però chi ha visto i pugliesi annientare – mai verbo fu più azzeccato – il Benevento sul proprio terreno di gioco, deve aver sentito nuovamente dentro di sé quella insana passione che solo un pallone che rotola su un manto erboso può provocare. Lecce bello, frizzante, deciso, per niente rinunciatario, sempre pronto a controbattere agli attacchi – per lo più confusi – dei sanniti. Così bello da non sembrare vero, ma terribilmente concreto. Un Lecce che con questo modo di proporsi può iniziare a pensare al ritorno nei cadetti. Categoria che con la squadra che hanno, attualmente potrebbero giocare ad occhi chiusi, ma le sciagure del passato obbligano i salentini a cimentarsi in una categoria che speriamo abbandonino presto, con il cartello: “A non più riverderci”.
TIKI TAKA SALENTINO
Roberto Zammarini (Mantova):
Uno come Ivan Juric ai giovani non solo ci crede, ma li fa anche giocare. Roberto Zammarini, prodotto del vivaio del Mantova è una nuova scoperta dell’ex giocatore del Genoa alla sua prima panchina da professionista. Contro la Giana Erminio servivano forze fresche per rimediare alla pressione dei locali e il tecnico ha dato subito l’opportunità a Zammarini di poter mettere i piedi in mezzo al campo e provare a rintuzzare gli attacchi degli avanti della Giana Erminio.
Il compito dato a Zammarini è stato assolto a pieni voti e per non farsi mancare nulla, in una giornata per lui fantastica, è arrivato il primo gol nei Pro. Non vogliamo però premiare il ragazzo dei virgiliani per il suo gol, ma per il post gol, questo si, molto significativo. La fiondata di destro che batte il portiere della Giana Erminio è valso il 2-0 e l’abbraccio di tutti i compagni. Una scena bellissima che non è sfuggita agli occhi attenti di TuttoLegaPro.com. Travolto dalle braccia, compreso il portiere, Zammarini e il Mantova hanno offerto una grossa occasione per tornare ad innamorarsi del calcio.
ENTUSIASMANTE