Michele Ciccone: Ecco le mie favorite nei tre gironi

Michele Ciccone: Ecco le mie favorite nei tre gironi

Due anni fa il miracolo Campobasso, quest’anno segugio del Bari. L’esperto dirigente Michele Ciccone ha salutato la Lega Pro salendo di categoria: da diesse dei lupi allo scouting dei galletti. Il legame con la Terza Serie, però, è più forte che mai. Per questo TuttoLegaPro.com l’ha contattato in esclusiva per chiedergli il punto della situazione.

Quali sono le impressioni sui tre gironi?

“Nel girone A favorito d’obbligo è il Novara ma il Bassano è partito forte. L’Alessandria ha una buona squadra mentre possibile outsider la Torres: tifo caldo e ottimi giocatori. Delusione Cremonese: anche questa stagione hanno fallito l’obiettivo. Infine, Monza non merita quello che sta subendo: servirebbe più rispetto per il blasone e la tifoseria. Speriamo si possa risollevare il prima possibile.
Nel Girone B il Pisa è una corazzata con il direttore Vitale che sta stretto in questa categoria. Se la giocherà fino alla fine con l’Ascoli: mi sta piacendo molto Petrone e il suo modo di lavorare. Le altre sono più staccate.
Nel Girone C Benevento e Salernitana su tutte, gestite da due diesse che hanno fatto la storia del calcio come Fabiani e Di Somma. Due che dovrebbero stare a livelli superiori. Senza dimenticare il Lecce che anche quest’anno ha messo su una signora squadra. Mi piange il cuore nel vedere la Reggina del mio amico Foti così in difficoltà dopo splendide annate tra A e B”.

Le manca la Lega Pro?

“Si, molto: amo la terza serie e il lavoro da diesse in un gruppo. Ho avuto diverse richieste dalla Lega Pro ma non ero entusiasta e ho scelto di rifiutare. Anche perché non si può dire di no a una grande piazza con un grande seguito come Bari: non rimpiango nulla. Anzi, ci tenevo a ringraziare pubblicamente Gianluca Paparesta, ho avuto la fortuna di conoscere una persona straordinaria come lui e di qualità professionali indiscusse. Ha salvato la società del fallimento e sta facendo un grandissimo lavoro non solo in prima squadra ma anche nel settore giovanile: ha occhio e ha capito che bisogna svilupparlo il più possibile. Un personaggio solamente da elogiare”.

Favorevole all’unione di 1^ e 2^ Divisione?

“Con la riforma il calcio in Lega Pro è cambiato nettamente: puoi essere una squadra rivelazione e salire in B oppure essere una favorita, toppare e retrocedere in D. I presidenti devono capire che bisogna attrezzarsi bene dal primo all’ultimo elemento della rosa: non si può più scherzare.
Da un lato è positivo perché la situazione stava diventando insostenibile, dall’altro mi dispiace per tutti quei bravi giocatori che sono a casa o sono finiti in Serie D a causa del taglio della 2^ Divisione.
La Lega Pro, però, deve risolvere alcuni problemi che ne minano fondamenta e credibilità: mancano programmazione e progetti a medio e lungo termine, troppi presidenti vogliono dire la loro e non si affidano a personaggi competenti, gira gente ambigua e senza scrupoli. Con in più la piaga delle sponsorizzazioni di cui tanto si parla: così il livello decade, si crea scompiglio nello spogliatoio e si lascia a casa gente valida che merita di giocare. Senza contare che i raccomandati nemmeno vengono guardati da società superiori e dopo un po’ scompaiono perché è palese che non reggono la categoria. Una volta chi sudava la maglia più degli altri scendeva in campo, ora la crisi ha cambiato il modo di pensare. Sono invece favorevole alle valorizzazioni di giovani tra club di Serie A e Lega Pro: per il team più piccolo si tratta di risorse che garantiscono la sopravvivenza mentre per la big dei piani alti è l’occasione per far crescere il proprio tesserato”

Da Bari sta seguendo giovani talenti di Lega Pro?

“Sarei un bugiardo a dire di no. Qualche idea c’è ma ancora è presto per parlarne visto che il campionato ancora non è nemmeno a metà. Inoltre non bisogna sottovalutare i tantissimi giovani che si stanno mettendo in mostra nelle categorie minori. Ad esempio ricordo con piacere di aver scovato Rolando Mandragora nelle giovanili della  Mariano Keller: vederlo debuttare in Serie A con il Genoa è stata una soddisfazione. Da Bari, inoltre, è passato anche Francesco Fedato, ora alla Samp. Lo vidi in Eccellenza e i Galletti lo ingaggiarono. A puntare sui giovani non si sbaglia mai. Oggi per la crisi economica che c’è le società dovrebbero pensare soprattutto al settore giovanile. I giocatori sono l’oro del calcio ma noi preferiamo buttare i tanti gioielli che abbiamo in casa per andarli a scovare all’estero. È un controsenso…”

E all’inverso? Qualche giovane di vostra proprietà potrebbe finire in Lega Pro?

“Chissà, non è un’ipotesi da escludere. Non subito però, prima vogliamo rendere il settore giovanile florido. In Primavera, ad esempio, ci sono veramente tanti giocatori con un futuro roseo: uno su tutti, Gaetano Castrovilli, ne sentirete parlare. Qualcuno, come Salvatore Marseglia, l’ho pescato addirittura tra i dilettanti. Scendendo di età non posso non nominare con soddisfazione la convocazione in Nazionale Under 17 per Giuseppe Scalera e Luca Cigliano”.

Categoria: Serie C