Fanno tutti orecchie da mercante quando si chiede loro anticipazioni sulle mosse della Salernitana in vista dell’imminente riapertura delle contrattazioni. Da Lotito a Fabiani, passando per Mezzaroma, l’unico a lasciarsi scappare qualche (mezza) ammissione è il tecnico Menichini: «Mi aspetto molto dal mercato, – ha dichiarato ieri al termine del match col Messina – parlerò con Fabiani e Lotito, occorrono rinforzi per mantenere competitiva una rosa forte, ma soggetta ad infortuni. Cercheremo di portare a Salerno calciatori con personalità e qualità tecniche per dare un valore aggiunto a questo gruppo». Parole chiare ed inequivocabili, il tecnico si aspetta qualche innesto dalla finestra di gennaio, qualcosa in più dell’ormai definito ingaggio dello svincolato Aronica. La Salernitana ha portato a termine un girone d’andata impressionante, condito da ben quaranta punti ed il titolo di campione d’inverno in cassaforte con una gara di anticipo, ma l’allenatore toscano ha spesso dovuto lavorare di fantasia per sopperire alle assenze dovute a squalifiche e infortuni. Alla ripresa, nell’insidiosissima trasferta di Caserta, oltre ai lungodegenti Nalini e Negro, mancheranno pure Colombo e Pestrin, diffidati e ammoniti ieri mattina. I due si vanno ad aggiungere a Trevisan, fermato dal giudice sportivo dopo la partita di Barletta.
Insomma, un quadro non esattamente roseo, nonostante i lusinghieri risultati. Lotito gioca a nascondino, insieme al suo direttore sportivo, «laddove ci saranno le condizioni per acquisire altri elementi di spessore – ha dichiarato il patron – non ci tireremo indietro. Occhio, però, a ledere l’equilibrio di uno spogliatoio molto unito, guai ad intaccare questo clima di entusiasmo e di simbiosi. Ci confronteremo con l’allenatore e valuteremo il da farsi». Fabiani sceglie la strada dell’ironia: «Il mercato? Chiedete a mia moglie che è andata a fare la spesa». In realtà, a rinforzare la squadra, sia lui, sia la proprietà ci stanno pensando eccome. Anche ieri, la Salernitana ha mostrato i soliti pregi, ma pure i soliti difetti, rimarcati dagli stessi dirigenti a fine gara. Non è la prima volta che i vari Lotito, Mezzaroma e Fabiani mettono in risalto lo scarso cinismo di Calil e compagni, spesso incapaci di assestare colpo del ko e dio tenere in partita gli avversari fino alla fine, rischiando poi la beffa. Anche contro il Messina, poco è mancato, a pochi minuti dal termine, che gli avversari trovassero l’incredibile pareggio. Fortunatamente Gori ha salvato capre e cavoli, ma è evidente che non si può continuare a rischiare in questo modo di gettare al vento dei punti in gare dominate. C’è poi il discorso legato alle partenze. Mounard, Castiglia e Ginestra hanno la valigia in mano, occorrerà lavorare anche per trovare una sistemazione a tutti e tre. Per il momento, Menichini si gode il Natale, i quaranta punti ed il primato, di mercato si occuperanno gli altri, lui attenderà sereno gli sviluppi, consapevole di avere tra le mani una fuoriserie bisognosa solo di piccoli ritocchi che la rendano irraggiungibile…