L’avversario: Reggina, le missioni di Alberti: dalla difesa all’attacco, quanto lavoro per il neo tecnico
Roberto Alberti ha preso in mano una bella gatta da pelare. Lui l’ha definitiva sfida e la sensazione è che il tecnico deve ancora capire che si tratta di una scommessa ben più ostica di quanto lui stesso possa immaginare.
Bisogna rilanciare la squadra a livello morale, darle nuova credibilità, dentro e fuori. Di certo, a livello tecnico-tattico, le sfide per Alberti sono numerosissime. Proviamo a vederle passo passo, sempre in attesa degli inevitabili colpi di mercato ai quali dovrà far fronte il club:
– BLINDARE LA DIFESA:
Alberti deve iniziare a trovare la quadratura nella retroguardia. Cozza, prima della bufera che poi lo ha portato a dimettersi, aveva trovato un certo equilibrio dal punto di vista degli uomini utilizzati, con la coppia centrale Di Lorenzo-Camilleri certamente la più affidabile. Inevitabile cercare di prendere meno gol e provare a restare concentrati in ogni frangente del match.
– FARE TORNARE AD ALTI LIVELLI INSIGNE:
Probabilmente lo sgugnizzo ha bisogno di non adagiarsi sul grigiore generale. Alberti deve trovargli la giusta posizione, non lontano e non troppo vicino alla porta. Il suo mestiere principale è quello di assistere i compagni.
– TROVARE PERICOLOSITA’ ULTIMI 15 METRI:
Alberti deve rivedere la fase offensiva. Non si tratta solo dela semplice freddezza sotto porta, ma anche e sopratutto della costruzione dell’azione. Non più soluzioni a casaccio, ma idee frutto di gioco. Poi magari Masini la metterà pur dentro qualche volta…
– RICOINVOLGERE I “BIG”:
Hanno deluso sopratutto coloro pronti a spiccare il volo. I vari Kovacsik, Armellino, Dall’Oglio o anche lo stesso Rizzo, per non parlare di Viola, al di là di tutte le problematiche extracampo, vanno spronati e rimotivati per la causa Reggina: toccherà ad Alberti farlo.
Fonte: www.tuttoreggina.com