Da dove vogliamo partire? Partiamo dal termine della gara contro il Taranto quando Coletti in sala stampa si affrettava a dire che il Foggia aveva regalato agli Jonici la prima mezz’ora, in cui aveva preso anche 2 gol. Ma si e ‘ scordato di dire che a parte l’ultimo quarto d’ora e il gol di Tonin, nella ripresa non ha inciso per nulla, tirando in porta solo all’88’ con Rizzo. Troppo poco per recuperare il risultato. Arriviamo a ieri sera contro il Giugliano. Il Foggia ha fatto ancora peggio. Di Noia si e’ fatto espellere al 18′ lasciando la squadra in 10 e in vantaggio per 1 a 0, poi i rossoneri hanno giocato in 9 dal 66′, cioe’ dall’ingresso in campo dell’ex calciatore Beretta e alla fine il risultato e’ stato di 4 a 1 per gli uomini di Bertotto. A fine gara, pero’, in sala stampa non si e’ presentato Coletti o il patron(!) o il figlio del patron(!) o il Ds oppure il direttore generale. Si e’ presentato Rizzo che ha chiesto scusa a tutti e ha chiuso la pratica.
Ma perche’ i vertici del Foggia fanno vetrina solo quando le cose vanno bene e si defilano quando la barca sta andando alla deriva? Perche’ continuano a presentarsi, pavoneggiandosi e confermando la loro grande esperienza in materia calcistica, in conferenza stampa o per televisione? Perche’ oggi 13 gennaio 2024 il Foggia e’ pronto di vendere quei calciatori un po’ più rappresentativi per fare cassa e in entrata non si muove quasi nulla? Sono domande a cui bisognerebbe rispondere dopo un’attenta riflessione, guardando attentamente alla classifica, che giornata dopo giornata diventa sempre più a tinte fosche e pericolosamente proiettata verso la zona play out. Come si esce da questa situazione? Nulla contro Coletti e il suo compagno di banco ma il Foggia non può fare, in questo momento così particolare e negativo sotto tutti gli aspetti, da cavia ad esperimenti che andrebbero fatti ad agosto nel ritiro pre campionato utilizzando amichevoli, il campo e la lavagna, non possono essere fatti nel girone di ritorno di un torneo insidioso come la serie C e soprattutto il girone C, con una classifica deficitaria e mezza squadra con la testa girata verso altri lidi. Per favore non raccontiamoci le barzellette e le fandonie, quelle lasciamole al proprietario del Foggia (!) E al pargolo di suo figlio. Conosciamo da molti lustri, al contrario di loro, le dinamiche degli spogliatoi nel calcio. I “senatori” del Foggia, dopo aver fatto fuori Cudini, si sono schierati con il loro collega Vacca che a sua volta ha scelto Coletti, ditemi dove si e’ mai vista una cosa del genere in una squadra professionistica, solo a Foggia da tre anni dobbiamo sopportare la NON programmazione, il dilettantismo e la dittatura societaria di personaggi che oltre a NON avere nessuna nozione, se pur minima, di come si fa calcio e come si gestisce una societa’ di calcio a certi livelli, sta traghettando il glorioso marchio dei Satanelli e la gloriosa maglia rossonera, verso un abisso dal quale se non si fa qualcosa per fermarne la discesa, portera’ il Calcio Foggia 1920, diritto verso il fondo più buio e senza una via d’uscita.
Bruno Arcano – www.arcanorossonero.it