Lega Pro…tagonisti: anno nuovo, occhi vecchio stampo

Lega Pro…tagonisti: anno nuovo, occhi vecchio stampo

Mister, quali allenatori ammira?

“C’è questa opinione diffusa che, visto che la conoscenza è disponibile per tutti, che la distanza tra te e il sapere è un clic, abbiamo generazioni particolarmente bene informate e ben preparate. Ma io non sono d’accordo. Spesso quando leggo quello che la gente scrive mi dico che no, non è affatto così. Perché quando la conoscenza è a disposizione di tutti, per alcune persone diventa tutto troppo facile. Quando il sapere è meno accessibile devi pensare di più, devi produrre sapere.Se tu vuoi fare una buona sessione di allenamento, per preparare la difesa a giocare in modo chiuso puoi trovare 200 tattiche su internet. Se non hai queste informazioni però devi inventartele tu. Vedo tante tattiche tutte uguali. Vai nella quinta divisione o negli under dieci: i due difensori centrali aprono, il portiere passa la palla al centrocampista che però non è tatticamente preparato e la perde. Però tutti continuano a fare la stessa cosa. Siamo in un momento di relativa stabilità, perché c’è questa conoscenza diffusa e si rischia troppo poco”. (José Mourinho)

Se prima delle feste avevo un obiettivo devo dire che l’ho raggiunto: ho superato incolume tutti i pranzi e cene a cui sono stato invitato. E’ stata dura ma ce l’ho fatta. Le feste d’inverno hanno il pregio di essere lunghe grazie al fatto che gli ospiti non possono abbandonare le riflessioni tra un pasto e un bicchiere di buon vino. Nel frattempo la certezza è che il campionato è ricominciato ma in maniera anomala, non consentendoci di mandare “Dietro la lavagna” i protagonisti in negativo del turno giocato il giorno della Befana. Tornerà prontissimo mercoledì prossimo alle ore 08:30. Ora godiamoci la rimanenza di bontà accumulata nelle feste con i “Lega Pro…tagonisti” di TLP, lo spazio che ormai ben conoscete dove diamo risalto a quanto di bello la Lega Pro ci regala ogni settimana.

> Horacio Nicolas Erpen (Arezzo):

In attesa che il calcio italiano torni a sfornare talenti, gli occhi si devono adattare a ciò che passa il convento. Non sempre c’è qualcosa di bello da ammirare, ma quello che l’attaccante dell’Arezzo ha fatto nella partita di Bolzano contro il Sud Tirol bisogna dire che ci soddisfa appieno. I giocatori di classe hanno il pregio di non incanalarsi negli schemi: li spezzano e governano la loro fantasia senza attendere che quel misto di istinto e classe venga rinchiuso del tutto. Nato nel 1981, Herpen da buon argentino ha avuto dei maestri come Mario Kempes e Diego Armando Maradona: buon sangue non mente. Il passaggio in profondità per il gol di Antonino Bonvissuto è un vero lusso per occhi abituati al vecchio e stantio palleggio.

ERPENNELLO

> Daniele Melandri (Forlì):

Nella sua carriera da calciatore ha vestito due maglie: Russi e Forlì. Con i biancorossi è arrivato al suo quarto campionato e la scorsa estate le offerte per Daniele Melandri non mancavano, ma la riconoscenza dalle sue parti è ancora un valore ce non si è disperso nel mare colorato dalle banconote. Quest’anno il Forlì fuori casa ha un ruolino di marcia tremendo: due punti in otto partite lontano dal “Morgagni”. L’esonero di Leonardo Rossi con Richard Vanigli ha prodotto subito i risultati sperati: successo esterno (mancava dal 27 aprile dello scorso anno: 1-2 a Rovigo contro il Delta Porto Tolle, ndr) firmato ancora una volta dal “micio” Daniele Melandri. Sesta rete in campionato e una missione ben precisa: salvarsi per il terzo anno di fila con il Forlì, per poi decidere la prossima estate di provare a fare il calciatore come tutti lontano da questi colori che per ora lo rendono felice come un bambino. Piccola chiosa finale: il tiro a giro che batte Pelagotti merita sicuramente uno sguardo attento, in particolar modo per quei ragazzini che di ruolo fanno gli attaccanti.

IL GRAFFIO DEL MICIO

> Enzo Di Santantonio (Mantova):

Molte volte non ci rendiamo conto di quanto sia difficile giocare a calcio: lo stesso Alfredo Di Stefano – autentico mito che ha giocato con il Real Madrid a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 – lo diceva: “Il calcio è uno sport contro natura perchè si gioca con i piedi, mentre fin da bambini si usano le mani per toccare le cose. Solo in un secondo momento c’è il desiderio di calciarle”.

Il fascino antico del calcio sta proprio nel suo essere diverso dagli altri sport: la sua forza sta anche in questo. Ora voi mettetevi nei panni di questo ragazzo (classe 1994) che entra in uno stadio come il “Sinigaglia” a circa mezz’ora dalla fine e seguite l’azione di Boniperti per Blaze che, arrivato a pochi metri da Falcone potrebbe benissimo calciare, invece preferisce servire il nuovo entrato che ha davanti a sé un bivio pericoloso: calcia sporco – la palla potrebbe saltargli all’improvviso e terminare in tribuna -, alzando la polvere del terreno ma arrivando al suo scopo: il gol. La sua esultanza è tipica di chi non sa cosa ha fatto e se ne renderà conto soltanto qualche ora dopo. Tutti i compagni, compreso il portiere Festa, l’hanno abbracciato, rendendo questa rete ancora più preziosa.

L’UNIONE FA LA FORZA

Categoria: Serie C