Stroppa: “Voglio applicazione e determinazione. Partita difficile”
Domani, domenica 26 novembre, arriva allo Zaccheria di Foggia, la Casertana. La temibile squadra campana arriva da 4 risultati utili consecutivi e ha le carte in regola per mettere in difficoltà i rossoneri. A tal proposito, è intervenuto poco fa in conferenza stampa il mister dei Satanelli Giovanni Stroppa. Queste le sue parole:
“Quali sono le difficoltà di affrontare una squadra come la Casertana? E’ una squadra difficile da affrontare, sono molto determinati. Hanno una buona corsa, qualità, possono partire dal basso o provare lanci lunghi. Sono una squadra importante e con una grande cattiveria agonistica. Voglio vedere applicazione e determinazione. Vorrei che migliorassimo la velocità del palleggio, dobbiamo continuare su questa strada. Se avessimo la fortuna e la bravura di andare in vantaggio sicuramente sarebbe diverso e più facile per noi. L’applicazione non è solo una questione di fase difensiva, ma fare una scelta giusta, avere lucidità. Loro sono una squadra che può farci male. I loro 3 attaccanti sono molto bravi ad attaccare gli spazi e la linea difensiva, per caratteristiche è una partita difficile per noi.”
Solita parentesi sulla performance e sul gioco del Foggia, dove nell’ambiente si respira un’aria sempre difficile e dura. “Credo che la mia squadra giochi sempre bene, però capisco la voglia della città e dell’ambiente di voler scrollarsi di dosso questa categoria. Non posso rimproverare molto ai ragazzi. La squadra lavora molto bene dal basso, siamo in una fase di transizione. Tranne la seconda parte di Catania e forse con la Paganese credo che la squadra abbia sempre creato occasioni, diverse da quelle che possono essere quelle della fascia destra. Per me con il Catanzaro è stata un’ottima partita, abbiamo sbagliato spesso l’ultimo passaggio. Non mancano mai le opportunità e le alternative per andare ad attaccare la porta, spesso sbagliamo la scelta. E’ un problema di finalizzazione non di gioco. In vista di questa partita non abbiamo preparato azioni o schemi particolari, lavoriamo sempre alla stessa maniera, cerchiamo di trovare alternative.” Sulle parole di Auteri che ha detto che è meglio essere davanti in primavera: “Preferisco stare davanti fino a primavera e non dover inseguire. Sicuramente da ora fino a Marzo-Aprile c’è tempo, però arrivare lì con un buon margine e una buona classifica sicuramente è un vantaggio.”
Ultimamente il Foggia è sempre vittima di espulsioni e squalifiche importanti. Tuttavia il mister Stroppa non è sembrato preoccupato: “L’espulsione di Martinelli a Pagani mi è sembrata eccessiva. Così come quella di Agnelli in Coppa, due contrasti uguali a distanza di 3 minuti però ci può stare. Io sono contento della squadra. Agonisticamente è cattiva e si fa rispettare. Per me la squadra è perfetta, ci facciamo rispettare sempre e non prestiamo mai il fianco.” Sterili anche le polemiche giunte da Caserta sull’importanza del Foggia in Lega Pro dovuta al “peso” della squadra pugliese in Lega: “Queste polemiche lasciano il tempo che trovano. Posso solo dire che in passato ci è stato tolto molto.”
Parentesi anche su Riverola, Padovan e Mazzeo. “Spesso ho parlato ad inizio anno di Riverola, se non gioca evidentemente un problema c’è. Dipende da lui. Da 3-4 settimane, però, si sta allenando bene e meriterebbe di giocare. Potrebbe tornare Padovan al centro dell’attacco, potei fare questa scelta. Sugli infortunati non parlo più, c’è un referente medico parlate con lui. Potrebbe capitare che vi do un tempo di recupero e non si verifica. Mi dispiace perché Mazzeo è un giocatore importante e dobbiamo aspettarlo ancora.”
Sul leit-motiv dei calci di rigore: “Se la squadra dovesse ricevere un rigore lo tirerà Sarno se se la sentirà. Se ci sarà un rigore e sarà in campo lo calcerà lui.”
Spesso si sente dire della mancanza di giocatori adatti al credo tattico di Stroppa, tuttavia sull’ipotesi di nuovi innesti e la sinergia con il diesse Di Bari, il mister ha glissato: “Credo sia prematuro parlare di mercato ora. Qualcosa ci sarà, qualche indicazione l’ho data e dopo un po’ di mesi penso di posso darla. Da parte di chi possa venire o c’è già, il segreto è saper far parte di una rosa di 23-24 persone. Nessuno può essere in forma per 8 mesi, il lavoro principale è capire che per 3-4 partite si può fare panchina per poi ritornare titolare. E‘ fondamentale creare sana competitività. Il risultato importante molte volte lo si consegue con chi gioca di meno perché fa crescere la qualità dell’allenamento.”